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Gian Paolo Brizzi – Silence and Remembering. The Racial Laws and the Foreign Jewish Students at the University of Bologna – 2002

Gian Paolo Brizzi
Prefazione di Rita Levi Montalcini, Bologna, CLUEB, pp. 103, euro 10,00

Anno di pubblicazione: 2002

Come emerge dalla nota iniziale del Rettore dell’università (p. 7) e dalla breve Prefazione di Rita Levi Montalcini (pp. 9-10), si tratta in primo luogo di un volume commemorativo, che intende ricordare gli studenti ebrei stranieri dell’ateneo bolognese, costretti a lasciare gli studi e l’Italia in seguito alle leggi razziali del 1938. L’appendice, che rappresenta la quasi totalità del libro (pp. 29-103), riporta un elenco di 436 persone, di cui sono indicati nome, cognome, nome dei genitori, data di nascita, paese di provenienza, tipo di studi intrapresi, ed eventuale data di conseguimento della laurea; il tutto è corredato da un ampio campione di fotografie, anch’esse ritrovate negli archivi dell’università.
Il saggio di Brizzi (pp. 11-27) funge di fatto da Introduzione a questo omaggio dell’ateneo alla memoria di ex-studenti di cui ? salvo alcune eccezioni ? non si conosce la sorte. L’università di Bologna accoglieva un gran numero di studenti stranieri, provenienti soprattutto da Polonia, Romania, Ungheria e Bulgaria e, durante gli anni di guerra, dall’Albania annessa; molti di questi erano ebrei che sfuggivano a discriminazioni già in atto nel loro paese e trovavano in Italia, in particolare a Bologna e a Pisa, un ambiente favorevole al proseguimento degli studi. Le autorità accademiche e le associazioni studentesche ? prima fra tutte il GUF locale ? esaltavano la loro presenza come prova della gloria dell’ateneo bolognese e dell’Italia fascista. L’attività di propaganda del GUF ottenne un discreto successo, anche fra gli ebrei stranieri, che erano peraltro, a giudicare dalle poche notizie che ci offre Brizzi, piuttosto ben integrati nella comunità studentesca e nello spazio urbano. Trovavano alloggio nelle zone di tradizionale residenza studentesca, ed erano in genere ospitati da famiglie gentili.
Di fronte a questo quadro, che andrebbe integrato con riferimento alla situazione degli studenti ebrei italiani, a Bologna e nel resto della penisola ? tema ancora in larga parte inesplorato ? le leggi razziali appaiono un fulmine a ciel sereno. Il saggio di Brizzi si limita a prendere atto del cambiamento di rotta e a condannarlo, sottolineando l’importanza della campagna di stampa antisemita, senza peraltro offrirne alcuna analisi critica. Come dicevo in apertura, si tratta di un volume commemorativo più che di un contributo scientifico.

Carlotta Ferrara degli Uberti