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Giovanni Luigi Fontana, Gérard Gayot (a cura di) – Wool: Products and Markets (13th-20th Century) – 2004

Giovanni Luigi Fontana, Gérard Gayot (a cura di)
Padova, Cleup, pp. 1228, euro 60,00

Anno di pubblicazione: 2004

Il libro, che ha anche titolo in francese, italiano e spagnolo, riunisce cinquantaquattro contributi, oltre a tre saggi introduttivi (uno dei due curatori del volume e gli altri di Corine Maitte e Beverly Lemire). Si tratta dei lavori che, in forma sintetica, sono stati presentati ad una delle sessioni del XIII congresso dell’Associazione internazionale di storia economica, tenutosi nel luglio del 2002 a Buenos Aires, dopo essere stati discussi in alcune presessioni svoltesi nel corso del 2001 in alcuni dei maggiori centri per la storia della lana in Europa. Il lungo o lunghissimo periodo si addice alla storia economica, alle prese con fattori di continuità che insistono più che in altri approcci o tagli tematici. Il libro, nelle sue diverse parti, dedicate alla materia prima, alle sue zone e alle tecniche di lavorazione ed ai suoi mercati, racconta una storia molto ricca e articolata, appena inficiata dal fatto che il panorama non è completo come i promotori della ricerca avrebbero voluto, essendo venuti a mancare del tutto contributi specifici sulla storia della produzione laniera nei paesi dell’Europa orientale, peraltro richiamata in numerosi capitoli di carattere più generale. L’opera segna idealmente su una cartina geografica (prevalentemente europea, ma con le importanti eccezioni dell’India e di Cuba) la plurisecolare traiettoria di una materia prima e dei molti attori che sono cresciuti attorno al suo sfruttamento, indicando dapprima il progressivo infittirsi dei luoghi della produzione, le loro differenze e similitudini, indipendentemente dalla distanza che li separa; poi il farsi dei veri e propri centri industriali, con le loro logiche econonomico-produttive e le relative dinamiche sociali e persino culturali; infine, l’inizio del declino, complici i mutamenti degli stili di vita, degli apprezzamenti e dei gusti dei consumatori, della struttura dei costi.
Il filo conduttore che si riesce ad intravedere tra le pagine di un volume tanto denso e ricco, i cui contributi sono stati pubblicati in una delle quattro lingue con cui il libro è stato intitolato, è quello della domanda. In un certo senso si tratta di una rivoluzione copernicana. Per molto tempo, infatti, la storia dei diversi settori industriali, il passaggio fondamentale attraverso la rivoluzione industriale, l’affermarsi di nuovi centri manifatturieri in sostituzione di altri, più antichi, che facevano fatica ad adattarsi ai nuovi standard tecnico-produttivi, sono stati letti quasi esclusivamente sul versante dell’offerta. Da qualche anno si è fatto largo un approccio più attento alle logiche dei mercati, alle diverse figure degli operatori che vi si muovono, agli interessi dei consumatori, offrendo non solo elementi conoscitivi inediti, ma anche chiavi interpretative nuove, la principale delle quali è proprio quella che, cancellando l’idea che il declino dei più noti centri produttivi europei sia dovuto all’elevato costo della manodopera, sottolinea invece il ruolo dei circuiti commerciali e la debolezza che sopraggiunge, come un paradosso, al culmine di una situazione di prolungato dominio, provocata dall’incapacità di leggere i segnali che provengono dal mercato.

Luciano Segreto