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Giuseppe Casarrubea – Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato e Portella della Ginestra, introduzione di Nicola Tranfaglia – 2005

Giuseppe Casarrubea
Milano, Bompiani, pp. 353, euro 9,00

Anno di pubblicazione: 2005

Il volume presenta una ricostruzione della strage di Portella della Ginestra (sulla quale l’autore aveva già scritto altri testi), ?un atto tipico di terrorismo politico? inserito in una dinamica extrasiciliana ed extramafiosa, anticipazione di quella che sarà un quindicennio dopo la ?strategia della tensione?, prima tappa di un più ampio disegno che mira a ?provocare’ una reazione di piazza da parte delle sinistre, che possa servire così per un intervento repressivo più diretto.
La prima parte del libro è costruita sulla base di nuove acquisizioni archivistiche provenienti dall’ACS ? in parte già usate da Tranfaglia nel suo Come nasce la Repubblica, nel quale proprio Casarrubea aveva curato le note ai documenti ? e soprattutto dai fondi dell’OSS e del Dipartimento di Stato consultati presso i National Archives di College Park. Si cerca così di ricostruire la galassia del neofascismo che opera nei mesi della transizione istituzionale per condizionare la neonata e fragile democrazia italiana; la rete di spionaggio alleata (double agents e responsabili effettivi, come James Angleton dell’OSS), fattore di incubazione di quella che sarà poi Stay Behind; ma anche i comportamenti di settori deviati dello Stato ? embrione di quello che Franco De Felice avrebbe poi chiamato ?doppio Stato? ? e i loro legami con i diversi ambienti (non poteva mancare il Vaticano) che hanno il comune interesse di ?controllare’ l’evoluzione democratica del paese. In questo quadro, Casarrubea enuclea la vicenda di alcuni personaggi ? membri della banda Giuliano, ma anche funzionari di PS ? che saranno poi protagonisti della vicenda di Portella. Salvatore Ferreri, ?fra’ Diavolo?, diventa ? in buona compagnia, peraltro ? quasi il personaggio simbolo, in virtù di un percorso biografico che lo porta a ?prepararsi’ in contatto con il fascismo repubblicano all’indomani dell’8 settembre, quindi compagno di viaggio dei diversi imprenditori del disordine politico e istituzionale, poi protagonista dei fatti di Portella, infine vittima di quegli stessi poteri che gli avevano sin lì garantito appoggio e impunità.
La seconda parte del libro, invece, è dedicata alla decostruzione della versione ?classica’ della strage, portata avanti da Casarrubea con un sapiente utilizzo degli atti processuali, in particolare delle perizie medico-legali e di quelle balistiche, affiancate da testimonianze e anche da articoli di quotidiani che, subito, avevano fatto emergere una serie di incongruenza e dubbi sulla versione ufficiale, che incentrava tutta la responsabilità su Salvatore Giuliano. È questa la parte migliore del libro, quella più lineare, che riesce a dare maggior senso anche alle prime duecento pagine, nelle quali il tutto viene descritto in maniera un po’ confusa, con una narrazione sincopata che continuamente va avanti e indietro ? tra 1943 e 1947 e tra i diversi luoghi del Centro-nord e dove si formano quei personaggi che poi cercheranno di predisporre in Sicilia un terreno adatto alla ?reazione?, fascista prima, separatista poi e ?di Stato? alla fine ? e dà per scontate forse troppe cose: un maggior ordine cronologico di quanto raccontato avrebbe reso la lettura più accessibile.

Gianluca Fulvetti