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Giuseppe Civile – I volti dell’élite. Classi dirigenti nell’Ottocento meridionale – 2002

Giuseppe Civile
Napoli, Libreria Dante & Descartes, pp. 284, euro 15,00

Anno di pubblicazione: 2002

Giuseppe Civile ha raccolto in questo volume cinque saggi, prodotti in periodi e occasioni diverse, ma ascrivibili al comune denominatore enunciato nel sottotitolo. All’interno di quest’ambito unificante è possibile cogliere tre diversi filoni di ricerca, che si collocano in tre distinti momenti lungo un arco cronologico di un quarto di secolo.
Il primo saggio, su Intendenti e intendenze nel Decennio francese, risale, infatti, al 1978 e appartiene a una stagione storiografica, ormai lontana, nella quale la storia delle élites in Italia era ancora dominata da ?un paradigma che poneva al centro dell’indagine il binomio economia e società, legando quindi l’idea stessa di storia sociale al peso determinante del dato strutturale? (p. 7).
Della metà degli anni Novanta sono, invece, due contributi dedicati a due esponenti della famiglia Nunziante, sulla quale Civile ha prodotto una importante monografia, frutto di una ricerca condotta a quattro mani insieme a Giovanni Montroni. Nel secondo dei cinque saggi ? che riproduce uno dei capitoli centrali di quell’opera ? viene seguita la vicenda dell’esponente più rilevante della famiglia, Vito, la cui biografia presenta un inestricabile intreccio di pubblico e privato, politica e affari, legami familiari e reti notabilari. L’ultimo saggio, nell’ordine della raccolta, propone invece un’attenta e raffinata lettura del diario tenuto da Giuseppe Nunziante, ufficiale di carriera, durante gli anni della prima guerra mondiale.
Gli altri due contributi, infine, seguono un campo di indagine ? lo studio dell’opinione pubblica ? a cui Civile si è dedicato negli ultimi anni e che è ancora al centro dei suoi interessi. L’uno, comparso nel 2000 sui ?Quaderni storici?, propone una riflessione sulla strumentazione teorica e concettuale a disposizione dello storico sociale che voglia impostare una ricerca sul fenomeno storico dell’opinione pubblica nell’età della nazionalizzazione delle masse. L’altro, inedito, affronta la questione sul piano della ricerca, presentando come caso di studio il ?ritratto di un uomo pubblico? ? Rocco De Zerbi, giornalista e deputato calabro-napoletano, morto suicida in relazione allo scandalo della Banca Romana ?, in cui si assommano i tratti del personaggio al centro di ?un insieme di notizie e aneddoti in cui il vero e il verosimile sembrano sovrapporsi? (p. 217), e quelli del pubblicista brillante, fecondo sperimentatore di nuove modalità della comunicazione scritta e verbale.
Alla distanza cronologica tra il primo saggio e queste ricerche degli ultimi anni corrisponde un’altrettanto marcata distanza metodologica e problematica sia nell’approccio alla storia delle élites, sia nell’analisi delle relazioni sociali che caratterizzano le trasformazioni del XIX secolo. Nella succinta Introduzione al volume, Civile ripercorre il tracciato storiografico e culturale lungo il quale si collocano le tappe della sua attività di ricerca. Un supplemento di riflessione su questo percorso, anche in termini di ego-storia, avrebbe di certo contribuito alla coesione del volume, al di là dell’indubbio interesse dei saggi in esso proposti.

Alfio Signorelli