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Guido Melis e Angelo Varni (a cura di) – Burocrazia a scuola. Per una storia della formazione del personale pubblico nell’Otto-Novecento – 2000

Guido Melis e Angelo Varni (a cura di)
Rosenberg & Sellier, Torino

Anno di pubblicazione: 2000

Il libro raccoglie gli atti del Convegno di studi su “L’apprendistato dei burocrati” tenutosi ad Imola l’11 e il 12 giugno 1998 e si aggiunge ad altri due volumi (Le fatiche di Monsù Travet e Burocrazie non burocratiche, Torino, Rosenberg & Sellier, rispettivamente 1996 e 1999) che illustrano l’attività di ricerca e di studio del Centro sulla storia del lavoro in età contemporanea, diretto dallo stesso Varni e che affida a Guido Melis il versante specifico della storia amministrativa (una nuova iniziativa si è tenuta, sempre ad Imola, il 14-15 ottobre 1999, dedicata a Il lavoro pubblico in Europa. Esperienze e circolazione di modelli tra Otto e Novecento).
A differenza del convegno, il titolo del volume ne forza la materia, alludendo ad un nesso tra burocrazia e formalizzazione dei percorsi di apprendistato che in realtà in Italia stenta a saldarsi. E così il problema della preparazione dei pubblici funzionari resta sospeso tra progetti mancati di riforma e politiche specifiche adottate da singoli rami dell’amministrazione (soprattutto per quanto riguarda le burocrazie tecniche). Con l’esito conseguente di un deficit di programmazione e di chiarezza di intenti che fa della formazione del personale pubblico in Italia un problema a lungo disatteso. Esperienza sul campo e università restano i poli di questa divaricazione. Da un lato, la tradizione delle pratiche consolidate, la cultura degli uffici, che è insieme corpus di conoscenze e codice di orientamento delle condotte individuali; dall’altro, un modello di istruzione superiore che, legato al mito generalista e humboldtiano, se non produce cultura tecnica e formazione specialistica, pure seleziona un tipo umano, con tratti culturali propri. Ed è proprio l’università, e in particolare il corso degli studi giuridici, a produrre, al passaggio tra Ottocento e Novecento, una modificazione profonda nei meccanismi di formazione e selezione del personale amministrativo. L’affermazione del modello orlandiano del diritto pubblico determina una profonda modificazione sul piano degli assetti disciplinari e dei meccanismi concorsuali. Si impone allora una cultura tecnico-giuridica destinata a costituire un tratto profondo dell’identità del pubblico funzionario. Al tempo stesso, sottolinea Melis, prendono forma progetti alternativi, di formazione del personale gestiti direttamente dall’amministrazione. È il caso dei settori tecnici, innanzitutto della polizia scientifica e dei postelegrafonici. Con oscillazione tuttavia tra progetti e realizzazioni che resta sostanzialmente irrisolta. Collocato in una fase di passaggio, a valle dell’intensa stagione di riforme inaugurate con i governi dei primi anni novanta, il convegno è anche l’occasione per un bilancio di un momento rilevante della storia della pubblica amministrazione nel nostro paese.

Adolfo Scotto di Luzio