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Günther Pallaver, Leopold Steurer (a cura di) – Deutsche! Hitler verkauft euch! Die Erbe von Option und Weltkrieg in Südtirol – 2010

Günther Pallaver, Leopold Steurer (a cura di)
Bolzano, Raetia, 426 pp., € 37,00

Anno di pubblicazione: 2010

Questo volume tratta gli eventi forse più drammatici e disgreganti della storia del gruppo etnico di lingua tedesca in Alto Adige/Südtirol; quindi le ragioni, le conseguenze e l’eredità della scelta di trasferirsi in massa nella Germania nazista. La cosiddetta «opzione», compiuta nell’autunno/inverno 1939, che avrebbe dovuto significare l’abbandono per sempre della terra natia, mentre coloro che restavano avrebbero dovuto rinunciare al germanesimo e considerarsi italiani al 100 per cento. L’argomento è stato tra i più affrontati e controversi della storiografia. Solo dal 1980 in poi si è passati da lavori che, nella maggioranza, cercavano pregiudizievolmente di dimostrare le responsabilità italiane o tedesche ad opere anche di grande obbiettività. In quest’ultima categoria ricade questo libro, i cui curatori sono tra i migliori conoscitori ed imparziali studiosi della questione, grazie anche alla loro perfetta padronanza delle lingue e culture italiana e tedesca.Nonostante la gran mole dei lavori già pubblicati gli otto autori dei tredici capitoli – tutti altoatesini, sei di madrelingua tedesca, due italiana – riescono a dare un ampio contributo originale grazie a nuovi documenti. Un filo comune e scopo dell’opera è certamente il trauma che le opzioni hanno determinato nella memoria storica sudtirolese. Il tema è affrontato senza alcun tabù: dal suo lascito nella letteratura sudtirolese a quelli più propriamente locali che possono aver determinato la scelta dell’opzione. Sono esaminati gli aspetti internazionali, l’atteggiamento della stampa estera, fino ad affrontare un altro spinoso problema: il difficile rapporto tra i partigiani di lingua italiana e quelli sudtirolesi; questi ultimi guidati da una figura fin qui quasi dimenticata, Hans Egarter, un contadino cattolico che era già stato attivo contro le opzioni per la Germania. Né viene dimenticato l’atteggiamento degli altoatesini di lingua italiana. Sul problema delle responsabilità non vengono taciute le gravi colpe del fascismo, ma si illustrano anche le responsabilità dei nazisti e quelle degli stessi sudtirolesi. Leopold Steurer rivela, come già dalla primavera del 1938, per ragioni economiche, razziali e politiche, Heinrich Himmler avesse stabilito l’opportunità dello scioglimento e del richiamo in Germania di numerosi gruppi etnici tedeschi al di fuori dei confini del Reich, tra cui quello sudtirolese. Vi è per la prima volta un profilo biografico dello scrittore sudtirolese, conte Anton Bossi Fedrigotti, il quale, già prima del 1933, aveva aderito al nazismo ed era emigrato in Germania. Gerald Steinacher descrive come dopo la guerra i principali criminali nazisti, tra cui Adolf Eichmann e Josef Mengele, in fuga verso il Sudamerica, passassero per il Sudtirolo con documenti falsi che li qualificavano come sudtirolesi ex optanti per la Germania, grazie anche a complicità locali.In conclusione un libro non trascurabile non solo da chi è interessato alla storia sudtirolese, ma anche dagli studiosi del fascismo e del nazismo.

Federico Scarano