Cerca

I cattolici dal Risorgimento a Benedetto XVI. Un percorso dal Piemonte all’Italia

Bartolo Gariglio
Brescia, Morcelliana, 216 pp., € 18,00

Anno di pubblicazione: 2013

Il libro di Gariglio prende le mosse dal contesto piemontese per investigare le relazioni tra Chiesa, società e politica nell’Italia dal Risorgimento al ’900. Il volume si compone di sei saggi (più un’appendice storico-statistica sull’episcopato dopo il pontificato di Giovanni XXIII), in maggioranza già pubblicati in diverse sedi e dei quali si propone una rielaborazione all’interno di un discorso unitario. Nell’introduzione, Gariglio individua due elementi di lunga durata: la contaminazione con il cattolicesimo d’oltralpe (dall’ultramontanismo all’esperienza dei preti operai nel secondo dopoguerra) e la tendenza al «transigentismo». Una certa attenzione è rivolta all’opinione pubblica religiosa. In uno dei saggi, in particolare, viene analizzata la vicenda del periodico «L’Armonia» (dal 1849 diretto da don Giacomo Margotti), studiata in parallelo a quella della «Gazzetta del popolo» di tendenza laica e anticlericale. L’a. evidenzia come i cattolici piemontesi siano stati i primi a confrontarsi con uno Stato separatista, adottando un atteggiamento conciliatorista che solo di fronte all’intensificarsi del conflitto (dalla legge Siccardi del 1850 in avanti) si sposterà su posizioni di chiusura. In questo contesto si inserisce anche il filone del cattolicesimo sociale, di cui Gariglio ripercorre le origini nell’ambito dell’ordine salesiano. Nel saggio dedicato a Michele Rua, rettore maggiore dell’Istituto dal 1888 al 1910, sono interessanti le pagine dedicate al grande pellegrinaggio a Valsalice di alcune migliaia di lavoratori cattolici francesi guidati da Léon Harmel (1891). Il tema della questione sociale è presente anche nello studio su Pier Giorgio Frassati, di cui l’a. mette in rilievo il percorso politico (contro il fascismo), quello nell’associazionismo e quello religioso, in contatto con la spiritualità domenicana. Venendo alla sezione sul ’900, merita di essere segnalato lo studio sulla militanza dei cattolici settentrionali nella Resistenza. L’a. si confronta con le tesi di Pavone sulla guerra civile e affronta il problema di come la partecipazione dei credenti alla Resistenza abbia influito sulla percezione dell’identità nazionale. Torna anche il tema della questione sociale che caratterizzerà sotto l’episcopato torinese di Maurilio Fossati l’esperienza dei cappellani del lavoro (organizzatisi sul modello della Joc belga) e successivamente la ripresa del percorso dei preti operai. Nello studio sulla Torino cattolica, Gariglio evidenzia come il sostegno di Fossati a queste sperimentazioni si inserisse in un modello episcopale tradizionale sia nell’organizzazione della pastorale devozionale e anticomunista sia nella gestione dei seminari e nella formazione del clero. Le relazioni del mondo cattolico piemontese con la società industriale risultano quindi il vettore principale di un lento e contrastato processo di inserimento della Chiesa nella società secolarizzata. Il merito di questa raccolta consiste nel ripercorrere questo percorso di riconciliazione fino ai tempi più recenti del pontificato di Benedetto XVI e delle celebrazioni dei centocinquant’anni dall’Unità.

Alessandro Santagata