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James L. Gelvin – Storia del Medio Oriente moderno – 2009

James L. Gelvin
Torino, Einaudi, XI-457 pp., Euro 30,00 (ed. or. New York, 2008)

Anno di pubblicazione: 2009

All’interno del panorama bibliografico italiano, caratterizzato dalla carenza di manuali di storia del Medio Oriente, la comparsa di questo volume non può che essere accolta positivamente. Due anni dopo aver pubblicato una storia del conflitto israelo-palestinese scritta dallo stesso a., Einaudi coglie perciò nuovamente nel segno, scegliendo di tradurre questo testo.Diviso in quattro parti – rispettivamente L’avvento dell’età moderna, La questione della modernità, Prima guerra mondiale e sistema statale mediorientale, Età contemporanea – il libro ha il pregio di sottolineare un dato essenziale, troppo spesso dimenticato da chi crede nella «specificità» del Medio Oriente, come se si trattasse di una regione del mondo completamente avulsa dalle altre e dunque da studiare secondo categorie differenti. L’a. ritiene che «il Medio Oriente non [sia] estraneo alla storia globale e che l’evoluzione sociale, economica, culturale e politica della regione proced[a] parallelamente [?] agli sviluppi di altre zone del mondo» (p. 5). Per l’a. è dunque errato leggere gli eventi che hanno caratterizzato la storia mediorientale come se fossero slegati dal più ampio contesto internazionale. È, ad es., da collegare al crollo mondiale del prezzo del cotone dopo la fine della guerra di secessione americana la decisione del governo egiziano di chiedere il primo di una serie di prestiti che avrebbero portato alla bancarotta e, nel 1882, all’occupazione britannica. È strettamente connessa alla rivoluzione in Russia del 1905 – a seguito della quale furono circa 300.000 i lavoratori persiani convinti sostenitori del socialismo a rientrare in patria dai campi petroliferi russi – l’ondata di proteste che spinse i Cagiari a concedere la costituzione in Persia nel 1906. Allo stesso tempo, fu anche a causa della crisi economica del 1929 che la popolazione araba palestinese iniziò la rivolta del 1936-39 contro la crescente immigrazione ebraica, così come fu la contrazione economica mondiale del 1975-77 ad accelerare la rivoluzione che nel 1979 avrebbe portato alla nascita della Repubblica islamica dell’Iran.Una parte rilevante del volume è dedicata alla questione del rapporto tra Medio Oriente e modernità. L’a. si sofferma diffusamente sulla cosiddetta «modernizzazione difensiva» (pp. 94 e ss.), sia per quanto riguarda le riforme effettuate in Egitto e nell’Impero Ottomano nel tentativo di difendersi dall’aggressiva penetrazione europea, sia per ciò che concerne l’elaborazione teorica degli intellettuali finalizzata a conciliare islam e modernità. Ugualmente, l’a. si concentra ampiamente sul fenomeno dei movimenti islamisti, ritenuti a ragione moderni per il loro essere principalmente urbani, l’aver adottato strategie tipiche dei movimenti di massa, e la volontà di rispondere ad aspettative tipicamente moderne, dall’equità sociale al welfare.Da apprezzare è, infine, la presenza di cartine, schede bibliografiche ragionate, una cronologia e un glossario, che rende tale volume un ottimo strumento didattico oltre che un testo di approfondimento dedicato ad una regione che in Italia continua purtroppo ad essere trascurata dalla ricerca scientifica.

Arturo Marzano