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Karen Pinkus – The Montesi Scandal. The death of Wilma Montesi and the birth of paparazzi in Fellini’s Rome – 2003

Karen Pinkus
Chicago, University of Chicago Press, pp. 155, $ 27,50

Anno di pubblicazione: 2003

Pinkus ci racconta il cosiddetto ?caso Montesi? ? il ritrovamento l’11 aprile 1953 del cadavere della ventunenne Wilma Montesi in una spiaggia di Tor Vaianica ? e gli attori che fino all’ultimo processo d’appello avvenuto nel febbraio 1963 hanno contribuito a definire i contenuti del ?caso?: i vari esponenti della famiglia Montesi, alcuni ostinati sostenitori della ?disgrazia? (un pediluvio tragicamente trasformatosi in annegamento), altri implicati in torbidi tradimenti; le indagini ricche di contraddizioni della polizia; la stampa e i rotocalchi che, oltre a proporre inchieste parallele, danno voce a testimoni veri, fittizi, in cerca di facile notorietà; Adriana Bisaccia e Anna Maria Moneta Caglio, giovani aspiranti attrici e figure centrali del processo, giudiziario e morale, contro Piero Piccioni e Ugo Montagna, il primo figlio dell’esponente democristiano Attilio, il secondo imprenditore di nobile lignaggio e animatore della vita notturna romana; non manca neppure la presenza di un’attrice affermata ? Alida Valli ? accompagnatrice ufficiale del giovane Piccioni. Un caso di cronaca nera che rispetta tutti i motivi del ?genere?: figure femminili che oscillano tra ?purezza? e ?traviamento? morale, uomini corruttori, intrigo politico, sesso e droghe. Queste vicende sono efficacemente raccontate da Pinkus attraverso l’utilizzo di vari registri. Il caso Montesi è infatti trasformato in una potenziale sceneggiatura cinematografica a sua volta arricchita da inseriti teorici, da fotografie e da fotogrammi (tratti dai film La dolce vita di Fellini e da Ladri di biciclette di De Sica, dal film collettivo Amore in città, dai rotocalchi «L’Europeo» e «Oggi»). Le scelte narrative di Pinkus si confrontano appieno con le implicazioni sulla ?scrittura della storia? che derivano dall’approccio culturale così come dalla scelta di temi e di fonti prodotte dalla cultura di massa; il libro è infatti un testo scientifico che ridefinisce il rapporto tra finzione e realtà facendo saltare gerarchie e dicotomie sedimentate nella disciplina. Per quanto riguarda i contenuti, la ricerca conferma alcune delle tematiche del periodo: la circolazione di storie, immagini, personaggi all’interno del sistema mass mediatico e attraverso generi diversi (in questo caso Pinkus sottolinea le molte analogie tra il ?caso? Montesi, i personaggi dell’industria del rotocalco e il film La dolce vita); la porosità dei confini tra fiction e realtà, immaginario e vita quotidiana; le trasformazioni del binomio pubblico-privato; le battaglie per l’egemonia che si combattevano dentro e attraverso le istituzioni della società dello spettacolo. La messa in scena di Pinkus racconta un clima culturale e politico fissato sullo schermo dai personaggi de La dolce vita di Fellini ? paparazzi in agguato, personaggi in cerca di pubblicità, tragedie private, compromessi e ricatti ? e ci invita a riconsiderare una periodizzazione artificialmente legata allo scorrere dei decenni. Se La dolce vita è spesso considerato un film che apre gli anni Sessanta, il lavoro di Pinkus sembra dimostrare invece che personaggi, tematiche e sogni erano già visibili nelle cronache e nelle storie raccontate fin dal secondo dopoguerra.

Enrica Capussotti