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La guerra in Italia e in Umbria (1940-1945). Nazisti, fascisti, an- gloamericani, partigiani. Storie di guerra civile e di guerra ai civili

Alberto Stramaccioni
Foligno, Il Formichiere, 252 pp., € 20,00

Anno di pubblicazione: 2015

Questa nuova edizione del volume di Alberto Stramaccioni L’Italia e i crimini di guerra (edito da Crace nel 2013) si articola in due parti. Nella prima, dal titolo L’Italia e i crimini di guerra (suddivisa in quattro capitoli: La guerra, Il dopoguerra, La guerra fredda, Oltre la guerra fredda), l’a. – già componente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti e attual- mente professore associato di Storia contemporanea all’Università per stranieri di Perugia
– delinea un quadro sintetico dei crimini commessi dall’esercito italiano nei Balcani, in Grecia, in Russia e dai nazifascisti in Italia e analizza le cause che nel dopoguerra ne hanno determinato l’occultamento politico-giudiziario, individuando nella guerra fredda la ra- gione principale. Infine, ricostruisce le circostanze che, a distanza di mezzo secolo, hanno portato a «riscoprire» tali vicende, evidenziando il ruolo avuto dalla magistratura militare italiana nell’istruire e portare a compimento processi per alcuni di tali fatti, passaggio ritenuto essenziale non tanto per «alimentare vendette e rancori, ma esigere un impegno per la giustizia e la conservazione della memoria» (p. 110).
La seconda parte del volume (Storie di guerra in Umbria 1940-1945) è una raccolta di articoli e saggi, alcuni dei quali già apparsi su riviste e quotidiani, ordinati in tre se- zioni distinte (Storia e identità nazionale, Resistenza e guerra civile, La guerra ai civili). In essa, accanto a una riflessione su alcune tematiche specifiche (il rapporto tra storia, uso pubblico e uso politico, il confronto tra Shoah e foibe, la riflessione tra negazionismo e antisemitismo), si affronta il tema della guerra civile tra fascisti e antifascisti e quello dei crimini perpetrati dai nazifascisti in una dimensione regionale. Vengono così appro- fonditi alcuni aspetti che caratterizzano la Resistenza in Umbria (il ruolo dei prigionieri angloamericani, quello dei servizi segreti alleati, le violenze commesse dai partigiani) e la guerra ai civili (sono ricostruite alcune stragi, ma anche la persecuzione degli ebrei e gli effetti della guerra aerea attuata dagli angloamericani).
Il volume, arricchito da un consistente Inserto fotografico, rappresenta dunque uno strumento utile, per la documentazione che propone e i temi che affronta, ai fini di una riflessione non superficiale su alcuni dei nodi più critici della seconda guerra mondiale. Esso fa inoltre emergere questioni specifiche, espressione del contesto umbro non sempre adeguatamente considerate dalla storiografia nazionale. In questo senso è auspicabile che i punti più controversi (la guerra civile tra fascisti e partigiani, le vittime dei bombarda- menti aerei alleati), solo accennati o non esaustivamente affrontati nel lavoro, possano essere oggetto di ulteriori ricerche e approfondimenti.

Angelo Bitti