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La Resistenza italiana e lo Special Operations Executive britannico (1943- 1945)

Mireno Berrettini
Firenze, Le Lettere, 168 pp., € 18,00

Anno di pubblicazione: 2014

Mireno Berrettini ha intrapreso un percorso di ricerca che lo ha condotto ad approfondire i rapporti tra britannici e Resistenza italiana nel corso dell’ultimo conflitto
mondiale. In particolare, l’a. ha avuto modo di concentrarsi sulle attività dello Special
Operations Executive (Soe), corpo speciale incaricato di intessere rapporti con le forze
della resistenza dei paesi sotto occupazione nazista, supportando, indirizzando e rifornendo queste formazioni.
L’a., che in lavori precedenti si è soffermato su altri aspetti dell’attività del Soe nel
teatro italiano, in quest’opera si dedica allo studio delle relazioni intessute da questo corpo
speciale con le formazioni partigiane nei mesi successivi all’armistizio, fino alla liberazione. Il volume si basa su un’attenta e dettagliata analisi della documentazione prodotta dal
Soe e custodita presso i National Archives londinesi.
I capitoli di cui è composto il lavoro affrontano sotto diverse angolature il ruolo svolto
dal Soe in Italia. Si comincia con i primi approcci tra le due parti da un punto di vista operativo, attraverso le missioni e i rifornimenti; si prosegue con le relazioni con vertici politici
e militari britannici e, successivamente, si analizza il rapporto instaurato con due delle principali forze dell’antifascismo democratico, il Partito comunista e il Partito d’azione.
Pagina dopo pagina, emerge un quadro sfaccettato e in evoluzione. Nel dipanarsi di
questo articolato rapporto tra partigiani e Soe, affiora come quest’ultimo, pur con differenze di orientamento al suo interno, e non senza incomprensioni, cerchi di sostenere
l’attività resistenziale. Gli agenti del Soe sviluppano un atteggiamento molto pragmatico
nei confronti dei partigiani dell’Italia occupata, con l’obiettivo di controllarne e monitorarne l’attività. Allo stesso tempo danno vita a complesse trattative con i propri riferimenti
politici e militari, al fine di migliorare l’assistenza alle formazioni partigiane, sia da un
punto di vista quantitativo, che qualitativo.
Sebbene l’atteggiamento del Soe nei confronti della Resistenza italiana sia stato dettato dalla priorità del conseguimento di successi militari, l’a. dà conto anche dell’attenzione rivolta alle opzioni politiche che si confrontavano al suo interno. Sin dai primi
contatti emerge una vicinanza con le posizioni azioniste, ma sono di notevole interesse le
dettagliate osservazioni svolte nei confronti del Partito comunista, improntate a grande
realismo. Il successo delle Brigate Garibaldi nelle file partigiane viene attribuito all’identificazione con l’antifascismo, piuttosto che a un’adesione dettata da scelte ideologiche,
una spiegazione che porta a ridimensionare, nelle valutazioni del Soe, il rischio di una
sollevazione comunista successiva al crollo nazifascista.
L’attento esame delle fonti inglesi e la capacità di cogliere le sfumature dell’insieme
di rapporti tra Soe e Resistenza, nel quadro di un ventaglio assai variegato di opzioni
all’interno dello stesso fronte angloamericano, fanno di questo volume un lavoro che merita attenzione da parte degli studiosi di un periodo complesso della storia italiana.

Mario De Prospo