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La scuola secondaria in Italia. Ordinamenti e programmi dal 1859 ad oggi

Matteo Morandi
Milano, FrancoAngeli, 187 pp., € 25,00

Anno di pubblicazione: 2014

Nell’ambito dell’ormai vastissima bibliografia sulla storia della scuola italiana, la secondaria
è stata sinora oggetto di un’attenzione minore. Sono scarse soprattutto le indagini
di carattere complessivo, che ne abbraccino il tormentato itinerario dagli esordi sino
ai giorni nostri. Né la cosa stupisce, dal momento che essa si è caratterizzata per il profilo
incerto e le interne differenziazioni, oltre che per il continuo processo di revisione cui i
legislatori l’hanno di volta in volta sottoposta, prevalentemente per via amministrativa
più che legislativa, date le difficoltà di trovare soluzioni condivise in sede parlamentare.
È quindi opportuna la decisione dell’a., deciso a svincolarsi dagli approcci che troppe
volte in passato hanno considerato la storia della secondaria esclusivamente sotto il
profilo della «riforma mancata», di offrire una precisa ricostruzione dei più importanti
provvedimenti emanati in Italia tra il 1859 e il 2013, accompagnati da uno stringato
commento e dalla bibliografia relativa (ove esistente). Nella premessa, accanto a una rapida
sintesi delle vicende della scuola, delinea gli sviluppi e le tendenze attuali della storiografia,
cogliendovi il coesistere di diverse impostazioni, da quelle «disinteressate» degli
storici «puri» (pur se alcuni di essi sono stati appassionati insegnanti e, nel caso di Marino
Raicich, protagonisti della politica scolastica italiana), a quelle utilitaristiche dei pedagogisti,
intenti a cogliere «le possibili incidenze del passato sul presente» (p. 13). Per parte
sua l’a. condivide la posizione degli storici dell’educazione, per i quali i fini conoscitivi
vanno coniugati con l’impegno educativo e civile, e messi al servizio della causa della
scuola e di una formazione critica.
Egli non intende tanto offrire un ennesimo prontuario, di quelli che in passato sono
stati utilizzati dalle burocrazie ministeriali, quanto ripercorrere gli sviluppi di questo settore
dell’istruzione dal punto di vista della genesi e delle trasformazioni degli ordinamenti.
Questi ultimi vengono esaminati prescindendo sia dagli aspetti progettuali e ideologici,
sia dalla loro applicazione, nella convinzione che anche limitarsi all’analisi della sola normativa
offra indicazioni importanti, ad esempio sulle continuità e sulle trasformazioni del
linguaggio dei provvedimenti, o sulla figura di docente che ne emerge e vi è prescritta.
Può esserci qualche dubbio che simili indicazioni possano essere pienamente messe
a frutto da parte degli insegnanti e in genere dei non esperti della complessa materia
scolastica cui pure è indirizzato il volume, dato che il significato di certi linguaggi può
essere compreso appieno solo grazie a una conoscenza approfondita del contesto storico.
Ciò non toglie che esso costituisca comunque uno strumento utile per incominciare a
orientarsi su di una materia ancora poco nota, in particolare per quanto concerne gli anni
più recenti, e ciò anche grazie alla bibliografia molto ricca, all’indice tematico e ai quadri
sinottici, che offrono una visione d’insieme e immediata della struttura del sistema scolastico
nei principali interventi di riforma.

 Ester De Fort