Cerca

La strada per Selma. La mobilitazione afroamericana e il Voting Rights Act del 1965

Nadia Venturini
Milano, FrancoAngeli, 211 pp., € 25,00

Anno di pubblicazione: 2015

Il libro di Nadia Venturini ruota attorno al Voting Rights Act (Vra), il pacchetto di leggi che chiuse l’epoca «classica» dei diritti civili, di cui il volume celebra il cinquan- tesimo anniversario. La strada per Selma fu un cammino tortuoso e altalenante, fatto di donne e uomini, organizzazioni afro-americane e sindacali, che con i loro atti di prote- sta e di disobbedienza civile crearono le condizioni socio-culturali affinché il Congres- so approvasse uno dei provvedimenti legislativi più importanti della storia statunitense. Come chiarito dall’a., questo lavoro si colloca storiograficamente in quel filone di studi che considerano il movimento di liberazione afro-americana in una prospettiva di lungo raggio, difficilmente racchiudibile in un contenitore spazio-temporale definito e che va certamente al di là dei canonico periodo 1954-1965.
Il volume, diviso in quattro capitoli, inizia con una storia del dibattito sul Vra dal periodo precedente alla sua approvazione fino a oggi. Ricostruendo gli attacchi che du- rante il cinquantennio passato hanno tentato di scardinarne la struttura, l’a. arriva fino alla contestata decisione della Corte Suprema nel caso Shelby County v. Holden del 2013, che ha fortemente depotenziato la funzione di «controllo» del Vra sulle pratiche discri- minatorie dei singoli Stati. Nel secondo capitolo l’attenzione si sposta sul movimento transrazziale contro la povertà che Martin Luther King cercò di creare negli ultimi anni della sua vita e che lo portò a Memphis, in Tennessee, durante la campagna che avrebbe dovuto rappresentare il primo passo della sua poor people’s campaign, un progetto che si spense lentamente dopo l’omicidio dell’attivista avvenuto proprio a Memphis, il 4 aprile del 1968.
Sono però gli ultimi due capitoli che offrono gli spunti più originali del volume di Venturini. Nel terzo, dedicato al ruolo delle donne nelle campagne per i diritti degli afro- americani, emerge chiaramente il «lungo respiro» del black freedom struggle e la centralità del lavoro dal basso delle attiviste lungo il corso di quasi un secolo. Centralità dell’attivi- smo femminile che si ritrova anche nel capitolo conclusivo, dedicato invece al movimento delle citizenship schools, un coraggioso e ambizioso progetto di alfabetizzazione che aveva come fine ultimo quello della registrazione al voto degli afro-americani e che si diffuse nel profondo sud degli Stati Uniti tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60.
La strada per Selma è senza dubbio un tentativo originale di ricostruzione di alcuni tasselli dell’ampio quadro del black freedom struggle; rimane però una difficoltà concreta nel trovare collegamenti tra i temi trattati, spesso tenuti insieme soltanto dal richiamo ne- anche troppo evidente al Vra o dal ruolo delle donne nel movimento, che fa del lavoro di Venturini una raccolta di saggi tematici destinata a un pubblico che abbia già familiarità con il movimento di liberazione degli afro-americani.

Alberto Benvenuti