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L’Arcangelo. Vita e miracoli di Gabriele D’Annunzio. Storia di una biografia dimenticata

Sara Follacchio
Pescara, Ianieri, 185 pp., € 20,00

Anno di pubblicazione: 2013

Sulla base di una ricca documentazione inedita, il libro ricostruisce le vicissitudini di una biografia dannunziana non autorizzata e del suo autore, Federico Vittore Nardelli, personaggio eclettico, ingegnere e poeta, inventore e filosofo, aviatore e abile oratore.
Apparso il 16 marzo 1931 – a due mesi di distanza dalla biografia dannunziana di Angelo Sodini edita da Arnoldo Mondadori – il volume veniva immediatamente segnalato al poeta dal suo secondogenito, Gabriellino, che lo definiva «ignobile di pettegolume e di leggerezza». Di lì a poco, Benito Mussolini impartiva le necessarie disposizioni affinché venisse immediatamente ritirato dal commercio. Gabriele D’Annunzio, abituato a seguire la gestazione delle biografie a lui dedicate esaminandone a una a una le pagine – come era avvenuto per la biografia di Angelo Sodini, di cui aveva scelto perfino il titolo, Ariel armato – non tollerava l’irriverenza con cui Federico Nardelli lo descriveva, benché questi ritenesse di celebrarne la grandezza proprio raccontandolo a tutto tondo, ritraendone anche le contraddizioni e il suo essere geniale istrione, senza quelle derive apologetiche che minavano alla base le altre sue biografie ufficiali.
Persuaso di poter fornire al poeta i chiarimenti che avrebbero consentito di ottenere la revoca del provvedimento, qualche giorno dopo Nardelli giungeva al Vittoriale. Al fedele Giovanni Rizzo, D’Annunzio affidava l’incarico di allontanare l’autore della biografia e le due donne che lo accompagnavano, ritenute dal Vate sue complici: Ester Danesi Traversari e sua figlia, Natalia Danesi Murray. Alla prima, tra le più note giornaliste della capitale e da due anni consorte di Nardelli, lo stesso D’Annunzio, nel 1920, in segno di apprezzamento per un suo articolo, aveva conferito ad honorem l’alto titolo di «legionaria»; alla seconda – emissaria della casa editrice Mondadori, di cui il poeta aveva deciso di verificare le intenzioni per la pubblicazione della sua Opera Omnia – Gabriele D’Annunzio avrebbe affidato la diffusione dei suoi volumi negli Stati Uniti. Ma nel 1931, Federico Nardelli ed Ester Traversari, su consiglio del presidente del Tribunale speciale, saranno costretti a lasciare precipitosamente l’Italia, recandosi prima a Parigi – dove l’ingegnere-umanista avrebbe scritto con migliore successo la biografia di Luigi Pirandello – poi negli Stati Uniti.
Il quadro che emerge dalla narrazione delle vicende della biografia e dei protagonisti della storia è un vero e proprio affresco, capace di introdurre elementi di novità nella vicenda letteraria e umana di D’Annunzio, di far luce sul profilo culturale e politico di un personaggio sconosciuto ai più – Federico Vittore Nardelli – e su due esponenti dell’intellettualità femminile – Ester Traversari e Natalia Danesi Murray – su cui da tempo l’a. lavora. Un contributo prezioso e originale, redatto con una modalità narrativa che coinvolge e appassiona il lettore, quasi sfogliasse le pagine di un romanzo.

Graziella Gaballo