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Laura Guidi, Annamaria Lamarra (a cura di) – Travestimenti e metamorfosi. Percorsi dell’identità di genere tra epoche e culture – 2003

Laura Guidi, Annamaria Lamarra (a cura di)
Napoli, Filema, pp. 293, euro 15,49

Anno di pubblicazione: 2003

La codificazione binaria dell’identità sessuale e la diseguale relazione tra i sessi che ne deriva, trovano nell’antica pratica del travestimento un elemento di resistenza e di contraddizione. Donne e uomini, scrive Guidi, hanno continuamente rielaborato e interpretato l’identità di genere (p. 10 dell’introduzione alla sezione 1, Le metamorfosi dell’identità sulla scena storico-sociale, autrici M.R. Pellizzari, A. Berrino, A. Russo, L. Guidi, A. Kelikian, F. Molfino, A. Pirri). Dalla cultura giuridica del ?700 meridionale all’800 napoletano, se il diritto riconosce talvolta le donne capaci di diritti patrimoniali pari a quelli maschili, e investe le vedove di maggior potere nella continuità del lignaggio, ciò non comporta un riconoscimento dei diritti delle donne, ma si configura piuttosto come eccezione (le donne masculiate), e semmai come valorizzazione del ruolo materno e della famiglia coniugale. Dall’età moderna alla cultura patriottica ottocentesca, l’immagine della donna guerriera conosce dopo la Rivoluzione francese significative trasformazioni, ma la diversa fortuna di figure quali Eleonora Pimentel Fonseca e Luisa Sanfelice dice tutta la difficoltà di riconoscimento dell’impegno politico femminile, proseguito dal primo femminismo tra ?800 e ?900. Identità nazionale e controllo dell’identità sessuale si intrecciano variamente nell’età liberale e positivista, mentre nell’Italia fascista la crisi della mascolinità appare celata dalla propaganda di regime attraverso la retorica sulla famiglia patriarcale. Neppure il mondo attuale, caratterizzato da identità molteplici e contaminazioni, appare liberato da condizionamenti e modelli costrittivi, anche nelle culture e nelle pratiche più trasgressive. Se per un verso il volume sottolinea quindi nelle relazioni tra maschile e femminile la persistenza di codificazioni dicotomiche dall’età moderna alla contemporaneità, d’altra parte introduce e valorizza nella pratica del travestimento un forte contenuto di difformità dalla norma, la possibilità di esperienze altre, di modelli alternativi. Nella storia delle donne, osserva Lamarra, travestire il corpo e la parola hanno rappresentato spesso un’esperienza di libertà (p. 152), come mostrano i saggi che compongono la sezione 2 del volume da lei introdotta (Le maschere dell’io nel pensiero e nella scrittura, autrici A. Valerio, G. Rispoli, A. Lamarra, R.M. Loretelli, M. Muscariello, M. Angarano Moscatelli, K. Bird, S. Marino). Porre la pratica del travestimento al centro di un discorso intrecciato tra differenza di genere e ambiti del sapere, consente di cogliere in profondità il modo che è stato comune a molte donne per accedere alla scrittura e alla filosofia, per narrare la propria storia nei panni della maschera, ma anche per ottenere una rappresentazione di sé e un’identità sessuale diversa da quella esibita dal corpo. Tra i travestimenti metaforici, il volume chiude nella postfazione di A. Nunziante Cesaro con la figura tutta contemporanea del narciso, dove la maschera rende ormai incerta la figura, e che appare come il vero quotidiano travestimento del nostro tempo.

Anna Scattigno