Cerca

Lorenzo Valerio, Carteggio – vol. IV: 1849. Raccolto da Luigi Firpo, Guido Quazza, Franco Venturi. Edito a cura di Adriano Viarengo – 2003

Lorenzo Valerio, Carteggio
Torino, Fondazione Luigi Einaudi, pp. CXLV-502, s.i.p.

Anno di pubblicazione: 2003

Il quarto volume del Carteggio Valerio, curato come i precedenti con scrupolosa correttezza filologica da Adriano Viarengo, comprende il folto scambio di lettere intercorso fra alcuni importanti esponenti democratici e moderati nel corso del 1849. Scrive ben poco, Lorenzo Valerio nel corso di un anno che lo vede per l’ultima volta tra i protagonisti, impegnato in prima persona in una serie di missioni e progetti destinati a non realizzarsi: solo una trentina di lettere (il volume ne comprende 326), per lo più brevi e di carattere contingente. Poche parole per raccontare ad Agostino Chiodo, succeduto a Gioberti alla Presidenza del Consiglio, il ?risultato delle indagini? sulle condizioni dello spirito pubblico in Toscana e a Roma, altre per ribadire propositi e convincimenti (soprattutto riguardo la salvaguardia dello Statuto), altre ancora per aiutare concretamente i personaggi più o meno di spicco dell’emigrazione delle varie regioni d’Italia, ?rifluenti come relitti di un immane naufragio verso le sponde del Regno sardo? (p. XCII), unico luogo rimasto costituzionale. Molto più consistenti per l’incidenza numerica e per l’interesse dei contenuti sono le lettere che Lorenzo Valerio riceve, in qualità di leader riconosciuto e stimato della sinistra subalpina e come uomo in grado di esercitare grande influenza attraverso il suo giornale, la «Concordia». Lettere tutte di lavoro e di politica che testimoniano la fitta rete di conoscenze e contatti sia con i rappresentanti delle tante e diverse anime del movimento nazionale, sia con alcuni uomini del pensiero liberale e moderato: Giovanni Arrivabene, Carlo Cadorna, Leone Carpi, Cesare Correnti, Casimiro De Lieto, Francesco Domenico Guerrazzi, Achille Mauri, Pietro Maestri, Giuseppe Montanelli, Antonio Mordini, Diomede Pantaleoni, Costantino Reta, Giuseppe Revere, Sebastiano Tecchio? Questi e molti altri ancora si rivolgono al Valerio politico e giornalista, o semplicemente all’amico, per esprimere ansie e preoccupazioni, per dare notizia delle ?opinioni dominanti intorno allo stato presente delle cose in Italia?, e delle ?deplorabili divisioni che travagliano la nostra Italia?, per lodare le parole della «Concordia», ?savie, assennate, piene di alto sapere politico e nazionale?, per raccomandare cautela e invitare a temperare ?l’indomabile affetto per la patria nelle vedute della prudenza?.
Il volume è arricchito da un lungo capitolo introduttivo, La sconfitta. Lorenzo Valerio e la sinistra subalpina nel 1849, nel quale Viarengo ricostruisce e analizza con grande cura le fasi salienti della biografia politica di Valerio e della vicenda della sinistra subalpina, nel corso di un anno difficile e molto complesso, che si chiude con il successo della maggioranza moderata sancito dalle elezioni, lo spostamento del centro della vita politica del paese verso la borghesia liberale e con la fine del sogno rivoluzionario in Italia e in Europa.

Daniela Maldini Chiarito