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Luca Bellocchio – Irlanda del Nord. Un conflitto etnico nel cuore dell’Europa – 2006

Luca Bellocchio
Roma, Meltemi, 208 pp., euro 18,50

Anno di pubblicazione: 2006

Il volume presenta una rapida sintesi delle vicende politiche che hanno stravolto il destino delle sei contee settentrionali dell’isola d’Irlanda dalla partizione del 1921 fino ai giorni nostri. Si tratta di uno strumento concepito per un uso prevalentemente didattico, basato su un resoconto descrittivo degli avvenimenti più significativi, che però non manca di un conciso ed esauriente richiamo alla storiografia e di un’ampia riflessione conclusiva sulle questioni interpretative. Queste vengono peraltro affrontate implicitamente già nel corso della narrazione della prima sezione, Una lacerazione europea: dalla partition al post-11 settembre, che ripercorre schematicamente la complessa trama politico-istituzionale dell’Irlanda del Nord, sullo sfondo del più ampio contesto della storia europea e di quella delle relazioni internazionali tra Gran Bretagna, Repubblica d’Irlanda e Stati Uniti.La narrazione prende le mosse dalla fine della prima guerra mondiale, soffermandosi sulla mancata applicazione del principio wilsoniano di autodeterminazione dei popoli alla complessa realtà dell’Impero britannico. Il non aver definito la contraddizione tra le aspirazioni nazionali della provincia nord-irlandese e il principio dell’integrità territoriale dell’isola ha condannato due comunità, segnate da un profondo antagonismo etnico, alla convivenza forzata in una entità politica priva di ogni legittimità. Una sorta di «quasi-Stato», forma politico-territoriale assolutamente indecifrabile e segnata dalla macchinosità dei molti meccanismi istituzionali progettati a tavolino dai governi di Westminster prima e dall’azione congiunta di Londra e Dublino poi.A questo scenario politico alquanto confuso e variegato segue quel clima di feroce violenza che imperversa nelle strade da oltre trent’anni. Un conflitto etnico-nazionale che è ora solo apparentemente congelato, sostiene l’autore, nell’attuale clima di «lotta al terrorismo», ma che è lungi dall’aver definitivamente accantonato la possibilità di ripresa della guerra civile. Ecco che l’importanza dell’irrisolta «questione» nord-irlandese, «ci ricorda ogni giorno, com’era l’Europa, non molto tempo fa» (p. 150), e soprattutto ci mette in guardia dalla facilità con cui la dimensione statuale viene dichiarata oltrepassata, così come dai fatui entusiasmi per l’esportazione aprioristica della democrazia.Nella seconda parte del libro, Natura del conflitto e strategie di accomodamento, l’autore prende in esame alcuni dei principali contesti interpretativi del conflitto nord-irlandese, entrando nelle tante sfaccettature e contraddittorietà delle posizioni nazionaliste ed unioniste, per poi offrire una panoramica delle teorie interpretative marxiste e di quelle confessionali. Bellocchio assolve in questo modo un importante compito: quello di sgomberare il campo da tutta una serie di argomentazioni fallaci, facendo chiarezza tra i vari miti, stereotipi e clichè che ancora persistono nella «disconoscenza» tutta italiana del conflitto.

Flavia Cumoli