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Luca Mannori e Bernardo Sordi – Storia del diritto amministrativo – 2001

Luca Mannori e Bernardo Sordi
Roma-Bari, Laterza, pp. 551, euro 29,95

Anno di pubblicazione: 2001

Importante storia del diritto amministrativo europeo, con due pregi fondamentali: il primo è l’estensione inedita della comparazione: i principali paesi europei ? Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia ? più qualche attenzione per gli Stati Uniti; il secondo è l’arco cronologico: dalle origini dello Stato moderno sino ad oggi. La tesi centrale, sulla scorta di un’interpretazione canonica qui rivisitata con intelligenza critica, è che il diritto amministrativo nasce tardi, dagli sviluppi dello Stato borghese post-Rivoluzione francese, più specificamente in epoca napoleonica. L’esperienza precedente è invece tutta nel segno dello Stato giurisdizionale: l’autorità si esprime fondamentalmente ?giudicando?. La coesistenza di un’attività ?materialmente amministrativa? non implica affatto il diritto amministrativo, solo l’eclissi progressiva della società ?poliarchica e giuridicamente frastagliata? introduce ad un’altra storia, che è poi quella dello Stato amministrativo. Attraverso un’indagine attenta alle varianti nazionali e alle diverse tonalità di una vicenda che non si presenta ovunque con gli stessi caratteri, i due autori mostrano dunque il formarsi, in stretta relazione con l’emergere dei bisogni militari e fiscali, di un’amministrazione centrale sempre più corposa e dominante, l’apparire delle funzioni di ?polizia?, la progressiva limitazione e infine la soppressione dei corpi intermedi. Con l’Ottocento il diritto amministrativo è il diritto specifico dell’autorità pubblica. Seguono le trasformazioni novecentesche dello Stato, la nuova nozione di servizio pubblico e l’impetuosa ripresa del pluralismo istituzionale. Tra le due guerre mondiali il diritto amministrativo estende la sua influenza ma, allo stesso tempo, perde in parte le sue certezze ideologiche, con evidenti difficoltà nell’interpretare le trasformazioni istituzionali degli anni trenta. Infine, e siamo all’oggi, sente la crisi dei tradizionali rapporti tra il pubblico e il privato e la contrazione che ne deriva della sfera pubblica.
Denso di passaggi illuminanti e di stimolanti aperture storiografiche, il libro offre una storia ampia e eloquente dell’esperienza del diritto amministrativo. Con due soli rilievi, forse: il primo sta nelle proporzioni interne, che privilegiano (ben 276 pagine su 551) la lunga premessa introduttiva, prima d’arrivare alla ?scoperta del diritto amministrativo?; il secondo nell’aver scelto la strada di una ricostruzione per grandi schemi, che inevitabilmente sacrifica profili assai rilevanti: la legislazione nei vari paesi, l’attività di definizione incessante della giurisprudenza, il lavorìo della dottrina su istituti e concetti, la stabilizzazione del nuovo sapere attraverso la manualistica e l’insegnamento; e specialmente la concreta (e differente) evoluzione degli apparati amministrativi nella cui prassi il diritto storicamente è vissuto e si è sviluppato.

Guido Melis