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Luciana Garibbo – Politica, amministrazione e interessi a Genova (1815-1940) – 2000

Luciana Garibbo
Franco Angeli, Milano

Anno di pubblicazione: 2000

Questa raccolta di saggi, scritti in un arco di tempo che si intuisce lungo almeno qualche lustro, anche se non è dato di rendersene conto con esattezza, dal momento che nel volume si fa riferimento alle sedi editoriali in cui ciascuno di essi è originariamente comparso, ma non al rispettivo anno di pubblicazione, offre l’opportunità di misurare alla luce di un caso specifico la parabola di una storia urbana che nell’ambito della storiografia italiana è venuta cambiando fuoco tematico e metodologico più volte.
Gli approdi più recenti si ricavano bene dal primo dei saggi di questa silloge, che è anche il più corposo (quasi una piccola monografia) e che è in gran parte inedito. Esso è dedicato a “Cultura politica e amministrazione della città” tra inizio ‘800 e 1940 ed esemplifica bene la torsione in direzione della storia dell’amministrazione civica che gli studi di storia urbana hanno ricevuto negli ultimi anni.
Proseguire nella lettura degli altri sei saggi di cui si compone il volume significa effettuare una sorta di viaggio a ritroso nelle strategie di ricerca operative in stagioni precedenti della storiografia italiana, quando a risultare prevalente era soprattutto un approccio di storia politica. Si va da un saggio su Ausonio Franchi e sui suoi scritti negli anni immediatamente preunitari (1854-1859) a vari interventi sul cattolicesimo politico, sul socialismo, sul fascismo a Genova.
Non prive di qualche rapsodica incursione nella documentazione d’archivio, le ricerche di Luciana Garibbo si basano tuttavia soprattutto sulla valorizzazione dei periodici e della pubblicistica d’età liberale, oltre che ovviamente su una aggiornata letteratura storiografica locale. Vi si constata però anche lo sforzo di riannodare il discorso “genovese” a rilevanze di ordine più generale (interessante, in particolare, nel primo saggio, l’excursus sull’idea di repubblica in Europa tra antico regime e età contemporanea).
Quello che ne risulta è un libro ben documentato, la cui poliedricità di ritagli tematici è riscattata dall’estensione dell’arco cronologico preso in esame. Continuano a essere molto rari i volumi capaci di spaziare – come questo – dal mondo degli antichi stati a quello post-unitario, e di restituire così un Ottocento a tutto tondo.

Marco Meriggi