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Luciano De Cillia – La Fuci udinese dal dopoguerra alla contestazione (1945-1970) – 2009

Luciano De Cillia
Udine, Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, 72 pp., Eur

Anno di pubblicazione: 2009

Non è certo nel dna delle associazioni, tanto più quelle giovanili, la preoccupazione di custodire la propria storia o di curarne la memoria, tese come sono in genere più all’azione che alla riflessione sul proprio vissuto.In questo senso un prezioso aiuto viene dal lavoro svolto con grande puntigliosità da Luciano De Cillia che tenta di ricostruire il percorso della Federazione degli universitari cattolici nel suo radicamento in terra udinese. L’arco di tempo considerato comprende un periodo storico appassionante per la rinascita dell’Italia e la formazione delle giovani generazioni, quale quello che prende avvio dall’immediato dopo guerra fino agli anni difficili e contraddittori della contestazione sessantottesca. Da questo punto di vista va a colmare un vuoto, visto che finora era disponibile, dello stesso a., la ricostruzione storica dei primi venticinque anni di vita della Fuci udinese, costituitasi nel 1920.Il testo documenta lo sviluppo della sezione furlana nel settore maschile ed in quello femminile: le iniziative assunte anno per anno, gli impegni associativi per la crescita dei propri aderenti. Il quadro che emerge non solo consente di rileggere la programmazione delle numerose attività culturali e dei vari momenti di formazione religiosa, ma anche fotografa una realtà associativa davvero vivace, sia pure con i suoi momenti di «alti e bassi». Vi si ritrovano i nomi dei protagonisti, dei vari responsabili ed assistenti che con generosità e passione, in maniera gratuita, da volontari, si alternano nella guida locale dell’associazione, cercando di promuovere la partecipazione degli universitari e far sì che sia sempre più rispondente ai bisogni dei giovani ai quali rivolge le proprie iniziative. La documentazione è arricchita da dati relativi al numero dei tesserati e da foto che immortalano momenti importanti della vita associativa udinese. È questo un vissuto davvero interessante perché fa intuire anche la significativa incidenza sulla formazione personale dei singoli aderenti, come nel caso testimoniato, in appendice del testo, da Mirella Barbina.Non mancano costanti riferimenti poi ai collegamenti con la dimensione associativa regionale e nazionale, coltivata attraverso la partecipazione ad incontri, congressi, convegni promossi sul territorio italiano, talora mediati da impressioni, opinioni, pareri soggettivi di chi le vive in prima persona. È così possibile leggere il susseguirsi delle vicende locali con quelle che segnano il cammino del livello nazionale.Il lavoro offre uno spaccato importante anche per comprendere lo sviluppo e la diffusione a livello locale della Fuci, per la cui ricostruzione storica l’a. si è avvalso di relazioni, circolari, lettere, bollettini interni, ritagli di giornali dell’epoca, reperiti anche in archivi privati, e di testimonianze inedite. Ricco risulta anche l’apparato di note che consente, a quanti desiderano, di poter continuare lo studio e l’approfondimento.

Paola Dal Toso