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Luigi Blanco (a cura di) – Amministrazione, formazione e professione: gli ingegneri in Italia tra Sette e Ottocento – 2000

Luigi Blanco (a cura di)
il Mulino, Bologna

Anno di pubblicazione: 2000

Il volume contiene parte degli interventi presentati in occasione di un convegno, tenutosi a Trento nel novembre del 1995 sotto la regia dell’Istituto storico italo-germanico, relativo alla storia della professionalizzazione e istituzionalizzazione della figura degli ingegneri italiani e all’operato dei centri di istruzione tecnico-scientifica che, nelle diverse aree della penisola, hanno contribuito alla definizione di questo tipo di competenze durante i decenni compresi tra l’età napoleonica e l’unità nazionale. Questo periodo ha corrisposto, in Italia come in altri paesi europei, ad una complessa fase di transizione in cui la figura dell’ingegnere ha subito importanti modifiche, sia per quanto riguarda lo status professionale sia relativamente al ruolo nella società e ai rapporti con gli apparati amministrativi dello Stato. Si tratta dunque degli anni della formazione di una fondamentale componente del capitale umano che, nel cinquantennio post unitario, sarà tra gli ingredienti imprescindibili dello sviluppo economico del paese. Le dinamiche storiche del processo di gestazione dell’ingegnere moderno risultavano però non ancora sufficientemente messe a fuoco all’epoca della programmazione dei lavori congressuali, il cui scopo esplicito era appunto colmare una evidente lacuna della storiografia italiana.
Il lungo tempo, quasi cinque anni, trascorso tra lo svolgimento del convegno e la pubblicazione degli atti, curati da Luigi Blanco, ricercatore di storia delle istituzioni e studioso dei processi di formazione dello Stato moderno, ne ha però in buona misura ridimensionato gli elementi di novità. Nella seconda metà degli anni novanta si è infatti assistito ad una proliferazione di studi sugli ingegneri, categoria professionale di cui si conosce ormai moltissimo: se l’ambito cronologico post unitario è sicuramente il più frequentato, una notevole acquisizione di conoscenze si è avuta anche riguardo all’arco di tempo privilegiato dal libro, come del resto dimostrano le indicazioni bibliografiche contenute nell’Introduzione. L’eccessivo prolungarsi dei tempi di pubblicazione non ha inoltre giovato all’omogeneità dell’opera rispetto alla lunghezza dei contributi, alcuni dei quali, forse per colmare i vuoti dovuti a qualche inevitabile defezione, si sviluppano per oltre duecento pagine. Data l’”autonomizzazione” del volume rispetto alla matrice congressuale, peraltro evidenziata dallo stesso curatore, sarebbe stato preferibile uno sforzo teso piuttosto ad accrescere il numero degli interventi, così da dilatare la copertura degli ambiti territoriali presi in esame: nonostante i recenti progressi storiografici, continuano infatti ad esistere realtà ancora largamente inesplorate.
L’appannamento del carattere di “novità” e gli squilibri dell’impianto strutturale del volume non impediscono comunque di apprezzare la qualità e il rigore scientifico dei singoli saggi, sei in tutto, affidati a studiosi di sperimentata competenza nelle materie trattate.

M. Elisabetta Tonizzi