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Luigi Cortesi – Nascita di una democrazia. Guerra fascismo Resistenza e oltre – 2004

Luigi Cortesi
Roma, Manifestolibri, pp. 520, euro 28,00

Anno di pubblicazione: 2004

L’ultimo libro di Luigi Cortesi rappresenta la sintesi di progetti e interessi di ricerca di una vita intera in cui emergono, come nuclei unificanti, l’analisi dei contenuti classisti del fascismo e dell’antifascismo e il funzionamento contraddittorio delle diverse istituzioni del regime; i contenuti sociali e l’autonomia dei movimenti che prepararono e assecondarono la crisi del fascismo; la continuità fra l’affermazione della direzione gramsciana nel PCd’I del ’26 e la svolta di Salerno con tutti i suoi interrogativi; l’indagine politica e storica sulle altre possibili forme di transizione a una democrazia profondamente rinnovata. Da questi problemi si sviluppano i saggi che si interrogano sui contenuti classisti delle diverse istituzioni del fascismo, sui drammatici rapporti istituitisi negli anni di Salò fra Mussolini e i suoi antichi ?committenti?, sulla continuità degli interessi organizzati che transitano attraverso il governo Badoglio dal fascismo all’antifascismo, sul ruolo della ?politica di Salerno? nella continuità impressa dalla ?direzione centrista? al gruppo dirigente comunista e nell’accettazione di una politique d’abord che rischiava di non intercettare il protagonismo sociale emerso negli anni ’43-45. Ma le ricerche più appassionanti del volume sono, a mio parere, i saggi Dal fascismo alla rivolta. La Campania come laboratorio politico della transizione alla democrazia e Comunisti, Resistenza e ?Quattro Giornate?. Le analisi di questi saggi si arricchiscono grazie a una ricostruzione analitica del modo in cui in questa regione, dove si era insediato il governo badogliano e dove tutte le forze politiche si esercitavano in vista del dopoguerra, forze sociali, gruppi generazionali, nuclei di classe operaia e di intellettuali formatisi in ambienti diversi si incontrano in un’eccezionale esperienza insurrezionale che una direzione politica adeguata avrebbe forse potuto interpretare e dirigere. I saggi di Cortesi rievocano con vivezza situazioni e ambienti che finora erano emersi soprattutto grazie alla pubblicazione di memorie, spesso parziali, di protagonisti come Maurizio Valenzi. Situazioni nelle quali, in mancanza di un rapporto organizzato con i centri dell’antifascismo dell’emigrazione, si erano sviluppate iniziative autonome e inedite alleanze. Gli studi sul Sud costruiscono un’analisi fortemente politica delle potenzialità della situazione italiana intorno al ’45, resa possibile da un’indagine capillare dei comportamenti dei soggetti che vi agivano. Questa stessa attenzione ai soggetti concreti spiega la valorizzazione dell’autonomia del ?partito del Nord? di Secchia e Longo che hanno cercato di interpretare e far pesare nella politica nazionale le esperienze di autorganizzazione manifestatesi in molte fabbriche del Nord negli scioperi del ’43-44. Cortesi non contrappone alla direzione togliattiana il ?partito parallelo? di Secchia ma documenta il risveglio dei conflitti e degli istituti di autogoverno operaio (CLN aziendali, commissioni interne) in cui il gruppo dirigente comunista settentrionale trovò interlocutori che ne avrebbero garantito la forza nei decenni successivi, suggerendo quindi la necessità di un’analisi del radicamento sociale del PCI come problema storico.

Maria Grazia Meriggi