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Luigi Marrella – I diari della gioventù italianissima – 2006

Luigi Marrella
Taranto, Barbieri, 397 pp., euro 30,00

Anno di pubblicazione: 2006

L’autore, docente di storia e filosofia nella scuola secondaria, ha già pubblicato un interessante lavoro sui quaderni scolastici del ventennio fascista, studiati soprattutto dal punto di vista iconografico, e ora propone, in un denso volume, alcune riflessioni su un aspetto inedito della propaganda fascista messa in atto nelle scuole. La prima parte del libro, infatti, è dedicata allo studio dei diari scolastici del periodo fascista, dalle copertine alle frasi riportate all’interno, non trascurando le dinamiche editoriali e le normative che hanno interessato questo particolare supporto. La ricerca, difficile in quanto pochi sono i diari conservati e scarsa è la documentazione d’archivio che li riguarda, conferma la pervasività del regime e la forza con cui intendeva plasmare le giovani coscienze, ma mostra anche l’allineamento autonomo di tanti editori, che avevano intuito come un diario che incarnasse i valori e gli ideali del fascismo avesse più possibilità di trovare accoglienza tra gli insegnanti e i genitori. L’analisi dei materiali, che Marrella ha recuperato con certosina pazienza nel corso degli anni, evidenzia, poi, quali erano i temi che andavano a definire l’immaginario del «nuovo italiano»: le narrazioni presenti in questo tipo di testi erano piene di retorica risorgimentale e guerriera, delle parole del duce e di esempi edificanti per la gioventù, come l’onnipresente Balilla, fino a giungere ? in un diario del 1940 ? a toni razzisti e antisemiti. Nella seconda parte del volume sono riportati altri tipi di diario. Si tratta dei componimenti che gli alunni erano tenuti a svolgere, fin dai programmi elementari di Lombardo Radice del 1923, sulla vita scolastica. Marrella ne riporta tre (di cui uno è un componimento illustrato), fedelmente trascritti e introdotti da alcune considerazioni, ai quali aggiunge un diario- memoria scritto da un giovane volontario fascista della guerra di Spagna. Se il pregio del volume sta nell’aver introdotto un tema nuovo e interessante come quello dei diari scolastici all’attenzione degli studiosi, e nel contenere una vasta sezione antologica ed iconografica di indubbio valore documentario ad essi riferita, fornendo così un elemento prezioso agli studi del settore, si deve però notare come forse sarebbe valsa la pena approfondire maggiormente proprio questa parte, tentando magari qualche interpretazione più ampia e meno descrittiva del fenomeno editoriale dei diari.

Davide Montino