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Luigi Rossi (a cura di) – Garibaldi e garibaldini in provincia di Salerno – 2005

Luigi Rossi (a cura di)
Salerno, Plectica Editrice, pp. 373, euro 20,00

Anno di pubblicazione: 2005

Questo volume collettaneo, con il quale vedono la luce gli atti di un convegno svoltosi nel 2003, nasce con lo scopo di indagare le articolazioni e il ruolo storico del garibaldinismo risorgimentale in una particolare dimensione locale, mettendo inoltre in discussione letture revisioniste e neoborboniche prive di rigore scientifico. Obiettivo di per sé lodevole, che si accompagna alla solidità interpretativa e alla capacità di dialogare con il contesto generale in alcune delle prove più convincenti. Tra di esse si possono segnalare la sintesi di Roberto Parrella sul ruolo e le prese di posizione dei vari attori sociali di fronte agli eventi del 1860 e il saggio di Alfonso Conte, che rilegge le vicende della storia salernitana tra la fine del ‘700 e l’età postunitaria attraverso le trasformazioni e i conflitti legati alla simbologia politica. Una scelta di lungo periodo caratterizza anche la ricostruzione che Carmine Pinto dedica alla tradizione rivoluzionaria che contraddistinse il Vallo di Diano dal 1799 all’unificazione, valorizzando anche aspetti sociali e militari e dinamiche generazionali. La panoramica offerta da Carmen Scocozza sul mito e la risonanza dell’azione garibaldina nella cultura e nella storiografia russa a partire da metà Ottocento esula ampiamente dalla caratterizzazione geografica del volume, ma rappresenta un utile sguardo sulla dimensione e gli echi internazionali del fenomeno. Meritano di essere inoltre citati i profili di due religiosi in camicia rossa, Osvaldo Serino e Vincenzo Padula ? a cui sono riservati rispettivamente i saggi di Antonio Sorrentino ed Enrico Padula ? soprattutto per l’interesse specifico di questi percorsi individuali e il loro carattere per certi versi paradigmatico rispetto a fenomeni diffusi.
L’edizione parziale del diario inedito di Gaetano Rocco, tormentato e inquieto ufficiale borbonico e poi volontario garibaldino, rappresenta un ulteriore e non ultimo fattore di interesse di questa pubblicazione, che contribuisce a segnalare da un lato alcuni elementi di continuità che attraversarono nei decenni il Risorgimento meridionale, dall’altro i caratteri di rottura e di novità che contraddistinsero gli avvenimenti del ’60 e determinarono il successo della causa unitaria.
Dall’insieme dei saggi emergono le specificità che caratterizzarono sul lungo periodo in special modo la provincia salernitana, scelta non a caso, anche in virtù della consolidata fama di effervescenza politica, per lo sbarco di Carlo Pisacane nell’estate del 1857, al cui appuntamento il liberalismo locale giunse minato e decimato dagli arresti e dai controlli polizieschi. Il volume, con i suoi pregi e i suoi limiti, con le dimensioni che illumina e i percorsi a cui può solo alludere, testimonia oltretutto quanto rimanga ancora da scrivere sui garibaldini e il garibaldinismo prima e dopo la nascita del Regno d’Italia, anche attraverso l’indagine e la comparazione di diversi contesti territoriali, avvalendosi della documentazione istituzionale e di fonti legate alla soggettività.

Eva Cecchinato