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Magda Bianco – L’industria italiana. Numeri, peculiarità, politiche della nostra economia industriale – 2003

Magda Bianco
Bologna, Il Mulino, pp. 138, euro 8,00

Anno di pubblicazione: 2003

Il volume fa parte della collana ?Farsi un’idea? che la casa editrice bolognese propone a un pubblico vasto, non necessariamente di specialisti. Da qui il suo taglio discorsivo, l’uso di un linguaggio comprensibile a ogni lettore colto (ma che non rinuncia alla precisione terminologica, spiegando nel caso i termini utilizzati), la scelta dei temi trattati. In assenza di note, una breve guida bibliografica al termine del volume suggerisce al lettore utili approfondimenti.
Non si tratta in realtà propriamente di un volume di storia economica, ma di un’ottima introduzione per ?capire’ la struttura dell’industria italiana, i suoi principali problemi e le sue prospettive per il futuro. L’autrice introduce l’argomento con un capitolo di carattere storico, che disegna un breve quadro dell’evoluzione dell’economia italiana dagli inizi dell’industrializzazione, per poi concentrarsi sullo stato dell’industria italiana a partire dagli anni ’90. La scelta è quella di privilegiare alcuni temi di grande rilievo, particolarmente utili per la comprensione delle peculiarità della situazione italiana: la dimensione delle imprese (il noto bipolarismo fra piccole e grandi imprese, letto però anche alla luce di ?correttivi’ parziali quali i gruppi industriali e i distretti); la specializzazione produttiva (particolarmente accentuata in Italia rispetto ad altri partners europei); le potenzialità e i possibili ostacoli che tali specificità italiane presentano per lo sviluppo della new economy; gli assetti proprietari e la struttura finanziaria delle imprese (con interessanti riferimenti alle possibili ricadute della recente legislazione finanziaria e della nuova riforma del diritto societario).
Il volume termina con alcuni suggerimenti in merito alla politica industriale che ben rivelano l’ispirazione dell’intero libro. E cioè che le caratteristiche dell’industria italiana sono il risultato di un lungo processo storico che ha visto molteplici protagonisti: gli imprenditori, naturalmente, ma anche le politiche statali, le strutture finanziarie, il quadro normativo, i fattori culturali e ambientali (il ?capitale sociale?) e così via, per cui, conclude l’autrice, ?il programma delle politiche per le imprese dovrebbe essere in tutti i paesi frutto di un approccio sistemico? (p. 134).
Magda Bianco, economista alla Banca d’Italia, riesce pienamente nell’obiettivo di presentare una guida informata ed aggiornata sullo stato delle imprese italiane oggi; anzi, dimostra come anche un libro di divulgazione può utilizzare ampiamente la letteratura recente e dar conto dei dibattiti in corso fra gli studiosi (ad esempio in tema di governance e sistemi finanziari), tanto da risultare una lettura stimolante per tutti. Il richiamo finale alla necessità di implementare in breve tempo efficaci forme di regolamentazione dei mercati e di incentivazione per la ricerca, nell’attuale fase di crescente integrazione e globalizzazione dell’economia, ci ricorda come la ?maturità? industriale non sia un risultato acquisito una volta per tutte, ma una meta da perseguire sempre attivamente.

Emanuela Scarpellini