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Marcello De Cecco (a cura di) – La BNL dal dopoguerra agli anni Sessanta. 1946-1963. Collana storica del gruppo BNL. Atti e documenti della Banca Nazionale del Lavoro, vol. IV – 2002

Marcello De Cecco (a cura di)
Firenze, Giunti, pp. 640, euro 35,20

Anno di pubblicazione: 2002

Il libro rappresenta il quarto volume della collana storica della BNL. Il progetto editoriale si ispira alla collana storica della Banca d’Italia, per cui in ogni volume si presenta un’ampia selezione di documenti d’archivio inediti, preceduti da una Introduzione, in questo caso affidata a Marcello De Cecco.
Va sottolineata l’estrema rilevanza dei documenti pubblicati, verbali del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo in primo luogo, integrati da altri spezzoni d’archivio in cui protagonisti di primo piano della vita economica e politica italiana trovano luogo. La BNL nei diciotto anni che vanno dalla fine della guerra alla stretta creditizia del 1963, che segna lo spartiacque del cosiddetto miracolo economico italiano e coincide con la fine della lunga direzione di Imbriani Longo, riesce nella non scontata impresa di trasformarsi da banca del regime ? la BNL costruì le proprie fortune negli anni Trenta come tesoriere dei principali enti pubblici creati dal fascismo, a cominciare dal PNF ?, a grande banca nazionale, al punto da insidiare e in qualche anno superare la ben più nobile prima stella del firmamento bancario italiano, la Banca Commerciale Italiana. Il direttore, Imbriani Longo, appartiene alla generazione dei Menichella, Saraceno, Sinigaglia, Mattioli, quei giovani tecnici formatisi negli anni della costruzione della economia regolata, processo iniziato durante la grande guerra e completata con i salvataggi bancari e industriali degli anni Trenta. Posti a capo delle maggiori istituzioni economiche del paese nel secondo dopoguerra poterono agire in condizioni di grande autonomia, perseguendo un comune disegno di accelerazione della crescita industriale del paese.
Secondo De Cecco le fortune della BNL nel secondo dopoguerra hanno radici proprio nel carattere misto del sistema economico nazionale. Grazie alla consolidata consuetudine di affari con gli enti pubblici l’istituto fu in grado di intercettare una grande massa di liquidità e di lavoro finanziario originato dalla sfera pubblica e semi pubblica dell’economia. Ma la BNL non fu solo la banca degli enti: negli anni del boom la grande disponibilità di depositi provenienti dal settore pubblico fu utilizzata per una veloce espansione del credito alle industrie private, in aperta concorrenza con le grandi banche del nord, invertendo di segno gli usuali fenomeni di drenaggio di risorse dal settore privato a quello pubblico che hanno costituto la norma per gran parte della storia d’Italia. L’espansione della BNL fu tanto rilevante da meritare nel 1957 un brusco intervento di moral suasion del governatore della Banca d’Italia, per indurre l’istituto a moderare la crescita degli impieghi.
Si aggiunge con questo lavoro un altro tassello alla storia del sistema creditizio negli anni del boom economico, dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, l’estrema complessità ? e forse irripetibilità ? degli elementi in gioco, e dello straordinario equilibrio fra pubblico e privato alla base della crescita industriale degli anni Cinquanta.

Alessandro Polsi