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Maria Schiavo – Movimento a più voci. Il femminismo degli anni Settanta attraverso il racconto di una protagonista – 2002

Maria Schiavo
Milano, Franco Angeli, pp. 234, euro 18,50

Anno di pubblicazione: 2002

Il libro di Maria Schiavo ripercorre, seguendo il filo della memoria, la vicenda del femminismo italiano a partire dagli anni Settanta; un racconto che è allo stesso tempo ricostruzione di una vicenda individuale e collettiva e tentativo di riannodare i nodi, di ripercorrere le origini di un movimento composito e frammentato in piccoli gruppi, di ridare vita alle passioni, al senso di liberazione e di scoperta, ma anche ai disagi, ai conflitti e a un malessere sociale che si rifiutava di considerare come privato. E’ una stagione esaltante quella che emerge dalle pagine dell’autrice: dalla ricerca della propria individualità, che nel suo caso significava consapevolezza della sua omosessualità, alle esperienze dei gruppi di autocoscienza che si incontravano nel privato delle case e che ben presto espressero una radicalità di linguaggi e di pratiche che scompaginarono i tradizionali confini di pubblico e privato, alle prime riunioni ?pubbliche? in cui la discussione politica si intrecciava alla riscoperta e riappropriazione del corpo femminile e alla presa di coscienza della propria soggettività, o agli incontri in cui cominciarono a emergere riflessioni su quelli che saranno i temi del femminismo radicale ? differenza sessuale, autonomia, libertà femminile, critica al potere patriarcale, sessualità e che avranno in Carla Lonzi una delle più lucide interpreti. Una stagione non priva di conflitti, anche traumatici che portarono a separazioni e scissioni dolorose su diritti fondamentali delle donne (divorzio, aborto, sessualità) e soprattutto sulla legge sulla violenza sessuale.
Da questo punto di vista il libro di Maria Schiavo rappresenta una testimonianza preziosa per chi volesse intraprendere il compito, difficilissimo ma che si rende sempre più necessario, di ricostruire la vicenda storica del femminismo italiano degli anni Settanta. Un dialogo a più voci, per parafrasare il titolo del volume, quello che lega l’autrice alle altre amiche e donne che hanno condiviso la sua esperienza (importante è l’incontro di Schiavo con il gruppo francese di Psychanalyse et politique); un flusso ininterrotto di parole e di ?discorsi? in grado di decodificare, decostruire i linguaggi e i rapporti di potere patriarcale, anche attraverso la ricezione critica delle teorie psicoanalitiche di derivazione lacaniana, e sui quali poter fondare una libertà e un’autonomia femminili che fossero realmente tali. Ma che diventava anche confronto aspro con quelle componenti del movimento delle donne impegnate nei partiti politici o nei gruppi più radicali della sinistra (definite con un termine da ridiscutere come parte di un ?femminismo emancipazionista? o ?di servizio?, opposto a quello radicale). Dalle sue pagine emerge il travaglio dell’autrice, ma proprio di tutte coloro che sentivano il bisogno di percorrere fino in fondo la strada dell’autonomia (intesa come autonomia ?dagli uomini?) senza compromessi e senza concedere spazi a forme di istituzionalizzazione e che allo stesso tempo erano consapevoli del rischio che le difficoltà o il rifiuto della complicità avrebbero potuto portare, come per molte è accaduto, al silenzio, alla ?scomparsa della voce?.

Raffaella Baritono