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Marina Comei – Banche e Mezzogiorno. Credito, concentrazione bancaria e classi dirigenti negli anni Venti – 2008

Marina Comei
Bari, Cacucci, 238 pp., euro 22,00

Anno di pubblicazione: 2008

Il libro di Marina Comei, corredato di un’appendice documentaria su passaggi significativi delle vicende trattate, ricostruisce la storia di alcuni istituti ed operatori locali del credito in Puglia negli anni ’20 del XX secolo. Un periodo, questo, come mostra l’a., cruciale per gli sviluppi del sistema creditizio meridionale che, di fronte alle nuove misure di politica monetaria, economica e di riassetto bancario varate dal fascismo, registra la crisi delle banche locali ? per la prima volta investite da reazioni a catena, che si manifestano negli anni ’30 ? e il prevalere degli interessi delle grandi banche e, in particolare, del Banco di Napoli.Secondo l’a. emergono, infatti, in questi anni tutte le fragilità degli istituti di credito locali ? dalla modestia dei capitali sociali, alla tendenza ad intraprendere attività speculative e affaristiche e ad intrecciare reti familiari e politiche, alla scarsa redditività per gli alti costi della raccolta, alla stessa incapacità delle classi dirigenti meridionali di controllare il sistema del credito del Mezzogiorno ? e si verifica «una destrutturazione del sistema delle banche locali che avrebbe contribuito [?] ad avviare molte aree del Sud verso un percorso involutivo, poiché spesso prive di strutture finanziarie che mediassero tra le esigenze dell’imprenditoria minore e gli indirizzi impressi alle politiche economiche» (p. 12). Si assiste, dunque, al fallimento di iniziative di riorganizzazione del credito su base regionale o di alleanza per un blocco meridionale, come il Banco di Puglia e la Banca Regionale Pugliese, esempi di intreccio tra organizzazione del credito, finanza, politica e informazione; la Banca Martucci e la Banca Fizzarotti, pervase da affarismo finanziario e manovre speculative; la Banca Pugliese per il commercio estero, gravata da operazioni azzardate e dalla crisi dei commerci agricoli; la Banca Meridionale di credito, il Credito Pugliese e la Banca Agricola Commerciale del Mezzogiorno (incorporata nel 1936 dal Banco di Napoli), sul cui destino inciderebbero non poco le difficoltà indotte dalle proprie reti organizzative. Attraverso l’utilizzo di documenti in gran parte conservati presso l’Archivio storico della Banca d’Italia, Comei affronta un nodo, come quello del credito, centrale per comprendere il contraddittorio processo di sviluppo del Sud d’Italia, con particolare riferimento ai limiti delle piccole e medie imprese e al ruolo delle élites economiche meridionali. Aggiunge al contempo un importante tassello agli studi di storia di banca in Italia attenti alle modalità attraverso cui il sistema creditizio meridionale ha reagito all’unificazione capitalistica del paese e a quelli che, più di recente, privilegiano il ruolo che le piccole e medie istituzioni di credito hanno rivestito sulla crescita o meno di alcune aree.

Elisabetta Caroppo