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Massimo Viglione – ?Libera Chiesa in libero Stato?? Il Risorgimento e i cattolici: uno scontro epocale – 2005

Massimo Viglione
Roma, Città Nuova, pp. 266, euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2005

Il volume, pubblicato dalla casa editrice del movimento dei Focolari, in una collana diretta da Franco Cardini e Luigi Mezzadri, si colloca all’interno di una pubblicistica molto aggressiva e in espansione che si presenta pomposamente come ?revisionista? nei confronti del Risorgimento. In realtà, questa produzione evita accuratamente ogni serio confronto scientifico sia con la storiografia liberale, marxista e financo cattolica, sia con la nuova storiografia risorgimentista, riproponendo in abbondanza e senza alcun vaglio critico tutti gli stereotipi e gli antimiti dell’immaginario controrivoluzionario e clericale ottocentesco che legge il processo di unificazione italiana come il risultato di una congiura massonico-protestante tendente all’annientamento della Chiesa cattolica.
L’autore, docente presso l’Università europea di Roma, ateneo della Congregazione dei legionari di Cristo legalmente riconosciuto dal ministero dell’Istruzione e della Ricerca con decreto del 4 maggio 2005, collabora con l’Istituto per la storia delle insorgenze di Milano e con l’Istituto di storia dell’Europa mediterranea del CNR dopo la nomina prima a subcommissario per le Scienze umane, poi a vicepresidente, di Roberto de Mattei, con il quale ha pubblicato nel 2004 un manuale, scritto anche con Enrico Nistri, per le scuole medie inferiori. Presso case editrici cattolico-fondamentaliste (Ares e Effeddieffe di Milano, Il Minotauro e Nuova Coletti di Roma), ha già al suo attivo numerose pubblicazioni centrate sulla ricezione della Rivoluzione francese nell’Ottocento italiano e sulle insorgenze del periodo rivoluzionario e napoleonico, interpretate come rivolte prettamente religiose in difesa della fede minacciata. Ha appena dato alle stampe un nuovo libro (L’identità ferita. Il Risorgimento come rivoluzione e guerra civile italiana, Milano, Ares, 2006) che rappresenta l’ideale continuazione del testo qui recensito, che è corredato significativamente da un’appendice apologetica dedicata a Pio IX, definito ?un vero italiano? (p. 232) in polemica con la monumentale biografia di padre Giacomo Martina, reo di non averne compreso la santità nonché la carica profetica della condanna del liberalismo e della civiltà moderna. La tesi centrale di Viglione, oggetto di ampio risalto sia da parte dell’organo della CEI, sia nei giornali della destra politica, è, infatti, non solo che il Risorgimento sia stato una feroce rivoluzione anticattolica, opera di ristrette élites ed eversiva dell’identità storica degli italiani, ma più in generale, sulle orme di Del Noce, che ?il fascismo, come del resto la grande diffusione di massa del comunismo nel nostro paese, vale a dire i fenomeni totalitari del XX secolo, non possono essere spiegati prescindendo dalla frattura ideologica, dalla ferita identitaria arrecata al nostro popolo dalla guerra che la Rivoluzione italiana volle portare alla sua millenaria religione e all’istituzione per eccellenza fattrice della nostra identità spirituale, civile, morale e culturale? (p. 231).

Gian Luca Fruci