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Maurilio Guasco – Chiesa e Cattolicesimo in Italia (1945-2000) – 2001

Maurilio Guasco
Bologna, Dehoniane, pp. 190, euro 14,46

Anno di pubblicazione: 2001

Nella Premessa al volume Guasco ricorda che ?l’onestà dello storico non consiste nel garantirci che ci dirà la verità, ma nel rivelarci, almeno implicitamente, le premesse e le convinzioni da cui il suo lavoro è ispirato? (p. 5); se ciò è vero per tutti lo è ancor più per l’autore, noto studioso della storia del mondo cattolico otto-novecentesco e protagonista in prima persona di una profonda esperienza di fede. Il libro comincia con un’analisi della chiesa e del cattolicesimo italiano del secondo dopoguerra, reduci l’una e l’altro da discutibili compromissioni con il regime ma che, grazie all’impegno umanitario di molti vescovi e preti durante gli anni del conflitto, avevano comunque guadagnato forte considerazione nella società italiana; si sofferma poi sulle vicende che vedono protagonista il partito cattolico, ma anche sulla vita delle parrocchie, sulla ripresa del movimento liturgico, sulla riorganizzazione delle ?Settimane Sociali?. Quello degli anni cinquanta è ancora un cattolicesimo caratterizzato dalla impostazione tradizionalista di Pio XII, ma in cui già compaiono i segnali di una tensione al cambiamento sia all’interno dell’Azione Cattolica ? è il periodo dello scontro tra Luigi Gedda e Mario Rossi ?, sia nelle esperienze delle riviste ?Adesso? di Primo Mazzolari e ?Il Gallo? di Genova, sia nelle scelte di don Zeno Saltini a Nomadelfia, del servita padre Davide Maria Turoldo a Milano e dello scolopio padre Ernesto Balducci a Firenze. Da queste testimonianze di fede sarebbero nati i germi del rinnovamento conciliare a cui Guasco dedica una particolare attenzione; degli anni sessanta, sottolinea l’autore, è poi l’organizzazione di Sinodi e consigli pastorali, il rinnovamento della catechesi, l’affermarsi dei primi passi della pastorale del lavoro. Nel periodo successivo al Vaticano II prende corpo anche il fenomeno del dissenso cattolico sia di destra, nato per riaffermare i canoni della tradizione messi in discussione dalla maggior parte dei padri conciliari, sia di sinistra, sostenitore piuttosto di una chiesa dei poveri, libera da legami economici e politici, senza rapporti organici con gli Stati e il potere. Nel 1978 arriva il papa dell’Est, più abituato allo scontro con il comunismo che avvezzo a confrontarsi con una società che stava procedendo a passi veloci verso la secolarizzazione. Non è un caso che con il nuovo pontificato assuma un ruolo privilegiato nel mondo cattolico il movimento di Comunione e Liberazione, che si prefigge lo scopo, in polemica con la scelta religiosa compiuta dall’AC negli anni settanta, del recupero di una nuova identità cristiana, in vista di una presenza forte e attiva nella società. Ma sono anche questi gli anni di una nuova spinta in direzione dell’ecumenismo, ben testimoniata da numerosi passi compiuti dal pontefice.
Il libro di Guasco ? corredato alla fine da una nota bibliografica ? risulta interessante per la sua capacità di fornire un quadro del vissuto del popolo cristiano degli ultimi cinquant’anni, delle sue organizzazioni, delle sue esperienze, del suo cammino.

Daniela Saresella