Cerca

Maurizio Degl’Innocenti – Il governo del particolare. Politiche pubbliche e comunità locale – 2008

Maurizio Degl’Innocenti
Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 340 pp., euro 20,00

Anno di pubblicazione: 2008

Degl’Innocenti è studioso prolifico, curioso, che compone su una tastiera vasta. Questo suo volume accoglie scritti di diversa provenienza. La pièce de consistence è però facilmente individuabile. È la storia di una comunità insediata in una vallata dell’Appennino tosco-romagnolo: Modigliana. La sua vicenda è seguita dal primo ‘800 sino agli albori del XXI secolo, in un unico saggio che occupa il centro del libro ed il 70 per cento delle pagine. È una vicenda che si legge con interesse. Anzitutto, perché la narrazione intreccia i profili politici, istituzionali, economici e culturali della vita di questa comunità. Poi perché, sebbene la ricostruzione sia dettagliata, come in un esercizio di microstoria, i reperti archivistici vengono messi in valore da frequenti riflessioni di ampia portata. Dalle circostanze minute scaturiscono dunque considerazioni riguardanti temi classici della storiografica, della sociologia, della scienza politica. Dalla toponomastica si trascorre alla tematica delle identità locali, dal profilo di un sindaco alla tematica del sistema politico. Il racconto non è costretto da griglie espositive esigenti e l’a. sceglie di volta in volta l’oggetto della sua attenzione. Ciò dà luogo ad una rappresentazione poco sistematica, ma molto mossa e non pedante. L’eliminazione delle note a piè di pagina dispiace all’erudito, ma corrisponde ad un atteggiamento espositivo arioso, simile a quello di una conversazione o di un dibattito. E spunti al dibattito non mancano. Per esempio, a proposito della questione delle autonomie, ossia del maggiore o minore grado di accentramento dell’Italia liberale. Qui l’a. si esprime in termini sfumati. Eppure ci ha appena raccontato del peso decisivo avuto a Modigliana dai commissari prefettizi; e di come la Gpa vi si sia fatta sentire, cassando scelte anche importanti del Municipio. Interpretazioni a parte, si tratta di questione non secondaria, visto che incide sul filo che lega la storia di Modigliana al resto del libro. Il quale è inteso come riflessione sulla problematica del particolarismo. L’intento è annunciato dalla riproduzione, in copertina, di un’opera di Hundertwasser. Subito dopo è ripreso nella premessa e quindi in un saggio che mette alla prova la metafora del mosaico come chiave di lettura dello Stato moderno. È impensabile abbordare in una recensione di queste dimensioni la problematica in parola. Anche perché la posizione di Degl’Innocenti risulta opportunamente articolata. Sta di fatto che tale posizione, pur avvertita delle letture degli scienziati sociali di diverse professioni e stature (da Schmitt a Banfield, da Weber a Putnam), sembra ritagliare allo storico un ruolo speciale. Pare che al «Governo del particolare», all’armonica considerazione delle dinamiche comunitarie e di quelle translocali, sia indispensabile lo sguardo di chi quelle dinamiche le apprezza con cognizione documentata e precisa della loro lena, della loro forza, delle loro ragioni, delle loro traiettorie. Al «Governo del particolare» serve insomma lo sguardo dello storico.

Fabio Rugge