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Maurizio Ridolfi – Le feste nazionali – 2003

Maurizio Ridolfi
Bologna, Il Mulino, pp. 300, euro 14,50

Anno di pubblicazione: 2003

Con questo volume la collana ?L’identità italiana? diretta da Ernesto Galli della Loggia giunge al trentunesimo volume. Nell’ambito di un progetto editoriale ambizioso quanto fumoso, composto da opere di tenore e qualità diversissime, la documentata ricostruzione di Maurizio Ridolfi sulle feste nazionali rappresenta forse uno dei volumi più riusciti.
Merito dell’autore è stato di aver affrontato un tema complesso, e che ha ormai acquisito un posto di rilievo nella storiografia contemporanea, combinando felicemente esigenze di sintesi, proprie della collana in cui si inserisce, con un quadro analitico e documentario non privo di originalità.
L’opera si apre con un sintetico excursus che, in tre capitoli, traccia l’evoluzione della religione civile italiana, dalla sua tormentata genesi sotto il segno dei Savoia, attraverso il fascismo e la sacralizzazione della politica, sino al secondo dopoguerra ed alla nascita della ?Repubblica dei partiti?. Seguono altri tre capitoli dedicati rispettivamente alle feste del 4 novembre, del 25 aprile e del 2 giugno. Un settimo capitolo conclusivo riflette sul problema della religione civile in una società complessa, democratica e pluralistica.
Autentico cuore del volume è il secondo dopoguerra, periodo rispetto al quale la riflessione e la ricerca sulla ritualità pubblica e le pratiche simboliche di legittimazione delle istituzioni sono ancora ad uno stadio assai arretrato. Sulla scorta delle ormai consolidate analisi che affrontano tali questioni per i periodi storici precedenti, e facendo ampio riferimento ad una vasta letteratura storiografica straniera ? con ripetuti riferimenti non solo al classico caso francese, ma anche alla lezione spagnola ?, Ridolfi, che ai riti collettivi del dopoguerra aveva già dedicato numerosi contributi, sulla base di una prima ricognizione delle carte dell’Archivio Centrale dello Stato, oltre che della stampa quotidiana, apre un percorso di studi sull’Italia postfascista che può rivelarsi assai fecondo. Il suo contributo stimolante fornisce numerose coordinate utili ad inquadrare natura e funzione delle feste nel secondo dopoguerra: occasione privilegiata per leggere l’evoluzione della dialettica tra individui, partiti e istituzioni. Il saggio costituisce una solida base di partenza per il prosieguo degli studi; come egli stesso riconosce, il complesso sistema in cui si collocano le politiche della festa nel secondo dopoguerra necessita indubbiamente di ulteriori e più sistematici approfondimenti.

Guri Schwarz