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Michel Ostenc – Ciano. Un conservateur face à Hitler e Mussolini – 2007

Michel Ostenc
Paris, Editions du Rocher, 319 pp., Euro 22,00

Anno di pubblicazione: 2007

Quando studiosi stranieri si occupano dell’Italia e della sua storia è quasi una regola che le loro opere siano magari brillanti ma quasi sempre (fatta eccezione per pochi veri specialisti) una collezione di errori: nella cronologia, nell’onomastica, nella percezione dei problemi. Sebbene non sia possibile condividere tutte le tesi di Michel Ostenc è invece un piacere osservare che il suo lavoro si caratterizza per la precisione dei riferimenti e l’accuratezza del lavoro su fonti italiane (salvo il maldestro intervento editoriale che, in copertina, colloca Ciano fra Hitler e Mussoloni).Per il lettore italiano la nuova biografia di Ciano non presenta molte novità, salvo che per l’intelligente tentativo di cogliere a un tempo gli aspetti caratteriali e quelli relativi alle convinzioni politiche (più o meno consce) del genero di Mussolini. Perciò tutta la parte di storia politica può essere, in Italia, trascurata poiché non propone elementi nuovi e, piuttosto, si presta a qualche annotazione critica. Molto più interessante è viceversa lo studio di Ciano come personalità. Ostenc nutre nei suoi confronti un misto di simpatia e diffidenza che si traducono, nel complesso, in una sorta di apologia che forse rende Ciano più grande di quanto egli fosse. Di lui mette in evidenza i complessi psicologici che lo rendevano subalterno sia al padre, il comandante Costanzo, sia al suocero, Mussolini. L’immagine è quella di un giovane della buona borghesia romana, cresciuto senza una educazione particolare, dominato da sentimenti contraddittori (lealtà verso la famiglia ma anche avventurismo; indifferenza al fascismo ma anche prontezza a diventarne uno dei maggiori esponenti non appena il matrimonio con la figlia del duce lo spinse in tale direzione). Sul piano dell’azione internazionale Ostenc descrive l’avversione verso il nazismo ma anche la relativa passività, interrotta solo dai mesi di delusione dell’estate 1939 e dall’esito fallimentare della guerra. Infine gli ultimi mesi: Ciano come seguace dei cospiratori del 25 luglio e come vittima della propria coerenza, con il tragico finale. Una biografia equilibrata, dunque, e utile sia per i lettori francesi, sia, forse, anche per controbilanciare in Italia certe prevenzioni.

Ennio Di Nolfo