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Nadia Ciani – Da Mazzini al Campidoglio. Vita di Ernesto Nathan – 2007

Nadia Ciani
Roma, Ediesse, 278 pp., Euro 15,00

Anno di pubblicazione: 2007

Nato a Londra da una famiglia ebraica italo-inglese e divenuto cittadino italiano nel 1888, Ernesto Nathan rappresenta una figura di grande interesse nella vita dell’Italia liberale: convinto mazziniano (presiede la Commissione editrice delle opere del genovese e nel 1901 donerà allo Stato l’intero patrimonio dei manoscritti mazziniani), esponente ed animatore della vita politica dell’Estrema, massone – nel 1896 è eletto Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia -, diviene dal 1907 al 1913 sindaco di Roma, sostenuto da una coalizione comprendente liberali, repubblicani, radicali, socialisti, con l’appoggio anche dalla locale Camera del Lavoro.La biografia Da Mazzini al Campidoglio. Vita di Ernesto Nathan non sembra in verità aggiungere ulteriori, nuovi, tasselli al quadro degli studi – non pochi, peraltro – dedicati alla figura e all’opera di Nathan. Pur piacevolmente scorrevole nella forma, la struttura del testo si presenta molto frammentaria (nove capitoli e ben 94 paragrafi) e il volume appare quasi esclusivamente basato su fonti secondarie, peraltro già note. Anche i testi dello stesso Nathan – gli Scritti massonici e gli Scritti politici – risultano in buona parte sotto-utilizzati. Assente è inoltre la documentazione d’archivio; nulla l’a. ci dice circa la presenza, o l’assenza, di un archivio personale di Ernesto o della famiglia Nathan. Ma, al di là degli aspetti più strettamente familiari e personali che risultano superficialmente ricostruiti, anche l’attività massonica e quella di sindaco di Roma sono presentati in modo molto sintetico, non distaccandosi dall’immagine ormai consolidata, ma tendenzialmente agiografica, di un Nathan laico e primo sindaco «democratico» della capitale.Più produttiva sarebbe forse risultata un’impostazione volta a porre in risalto nodi problematici che appaiono di grande interesse e sino ad oggi non esplorati in dettaglio, quali, ad esempio, il rapporto personale di Nathan e della sua famiglia con l’ebraismo (attraverso il matrimonio delle figlie, i Nathan si legheranno ad altre celebri famiglie ebraiche dell’Italia di allora, come quella di Giorgio Levi Della Vida e di Graziadio Ascoli). Numerosi sono inoltre i contatti che Nathan avrà negli anni con altri correligionari – significativamente anch’essi laici e massoni – come Teodoro Mayer o Salvatore Barzilai. Un maggiore approfondimento avrebbero inoltre meritato gli attacchi di natura antisemita, di provenienza fondamentalmente cattolica, di cui Nathan fu oggetto negli anni del suo impegno di sindaco. Anche un più attento scavo della stampa romana e nazionale, clericale e anticlericale – così come della stampa ebraica – avrebbe forse contribuito ad aggiungere nuovi tasselli alla biografia di un personaggio che merita sicuramente l’attenzione dello storico.

Ilaria Pavan