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Nicola Crepax – Storia dell’industria in Italia – 2002

Nicola Crepax
Bologna, il Mulino, pp. 433, euro 22,00

Anno di pubblicazione: 2002

Questo volume si propone come un manuale per un corso universitario avanzato di storia dell’industria. Il periodo considerato, dalla restaurazione ad oggi, è diviso in tre epoche o ?paradigmi?: l’epoca dell’industria leggera e dell’intervento dello Stato (prima del 1913), l’epoca dell’industria pesante e dell’intervento dello Stato (1915-1969) ed infine, dal 1969 ad oggi, l’epoca del distretto industriale e della crescente integrazione nell’economia mondiale. Si noti come una simile periodizzazione sottolinea la continuità fra periodo fascista e secondo dopoguerra, al centro del volume di Petri recensito in questo stesso Annale. Per ciascuno di questi periodi l’autore delinea brevemente i cambiamenti della società e dell’economia italiana (con un’attenzione particolare ai mutamenti demografici) e descrive l’evoluzione del settore industriale, alternando la discussione del quadro complessivo con brevi case-studies di storia d’impresa. Questi ultimi riguardano prevalentemente la grande industria ? ditte come FIAT, Pirelli ecc. ? ed anche le imprese di servizi come la Edison. Tale interesse deriva in parte dall’importanza della grande industria nello sviluppo dell’economia italiana, ma in parte anche riflette la diversa disponibilità di informazioni. La letteratura sui distretti industriali e la piccola impresa è molto abbondante negli ultimi venti-trent’anni ma alquanto scarsa per il periodo precedente. Tradizionalmente la storia d’impresa italiana si è concentrata sulle ditte maggiori, fornite di archivio, ed ha trascurato la piccola e media impresa ed i distretti industriali, anche se sono in corso importanti ricerche su di essa (cfr. per una sintesi A. Colli I volti di Proteo, Torino, Bollati Boringhieri, 2002).
Il libro presenta due caratteristiche innovative. In primo luogo, è integrato da un sito web (www.mulino.it/aulaweb), su cui il lettore potrà trovare aggiornamenti e materiale supplementare, compresa la documentazione statistica che nella versione a stampa è molto carente. La caratteristica più innovativa, e quindi più discutibile, del volume è però la sua struttura. Infatti, per ciascun ?paradigma? l’autore procede a ritroso. La sezione si apre con una descrizione della situazione alla fine del periodo (la vigilia della prima guerra mondiale, gli anni Sessanta, la situazione odierna) e continua con una descrizione dell’evoluzione che l’ha prodotta. Anche dal punto di vista ?letterario? il libro si distingue. dagli altri manuali di storia economica. E’ scritto con uno stile leggero, che privilegia le associazioni per contrasto, con veri e propri salti da un argomento all’altro e con un apparato di note ridotto al minimo. Il lettore esperto non si annoia di certo. E’ però possibile che uno studente rimanga confuso. E’ un tentativo sicuramente originale: l’esperienza didattica dirà se è anche un tentativo riuscito.

Giovanni Federico