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Nicola Tranfaglia – Fascismi e modernizzazione in Europa – 2001

Nicola Tranfaglia
Torino, Bollati Boringhieri, pp. 247, euro 18,08

Anno di pubblicazione: 2001

L’autore riunisce utilmente in questo volume numerosi saggi, articoli, lezioni universitarie e relazioni, che testimoniano ulteriormente un impegno storiografico che ha privilegiato, in particolare, lo studio del periodo fascista. I testi, scritti o pubblicati negli ultimi quindici anni, sono ordinati in due sezioni. La prima è dedicata principalmente all’analisi della modernizzazione fascista e alle aspirazioni totalitarie del regime, ma include anche alcuni saggi dedicati a Carlo Rosselli, sul quale Tranfaglia sta preparando la nuova edizione di un suo vecchio studio pubblicato da Laterza nel 1968; la seconda sezione, dedicata a problemi di metodo e di storiografia, si apre con alcune lezioni tenute presso l’Università di Torino; si estende, quanto agli argomenti, al cinquantennio repubblicano e include alcuni interventi su questioni didattiche.
Alla didattica universitaria ha rivolto il suo pensiero l’autore nell’organizzare la silloge, collocata non a caso nella collana ?Nuova didattica? dell’editore Bollati Boringhieri. In questa prospettiva appaiono assai utili e godibili le lezioni dedicate alle periodizzazioni del Novecento, alle interpretazioni del fascismo, all’Italia repubblicana. Ma l’insieme del volume appare troppo disomogeneo e articolato per farne una proposta didattica unitaria e funzionale.
Inoltre, il titolo del volume, prescelto presumibilmente dall’editore, ingenera forse aspettative esagerate, che solo i primi saggi promettono di soddisfare con una proposta di comparazione tra fascismo italiano, franchismo e nazionalsocialismo, con la discussione del concetto di totalitarismo e dei modelli di modernizzazione. Poi la silloge si dipana seguendo percorsi che rimandano all’intensa attività scientifica e didattica di Tranfaglia, ma non sembrano rispondere alle esigenze e agli obiettivi editoriali.
Tuttavia, non pochi sono i motivi d’interesse del volume per la storiografia sul fascismo oltre che per la didattica. Si segnalano in particolare le pagine dedicate al diverso ruolo giocato dalle classi medie nelle esperienze comparate dei fascismi europei, alla questione del totalitarismo, tra idealtipi e ricerca empirica, alle peculiarità italiane in tema di modernizzazione ed economia corporativa. Di minore robustezza appare il breve e pur interessante saggio su Il fascismo e l’esperienza di Mario Sironi. Un tema, quest’ultimo, che imporrebbe di misurarsi con la ricca letteratura scientifica cresciuta in questi ultimi anni intorno ai prodotti dell’estetica fascista, una letteratura che ha preso a fare i conti anche con la sfera dell’immaginazione e del mito.

Vittorio Cappelli