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«Non potendo esser fiori contentiamoci di essere radici». Una biografia di Cesare Correnti

Marco Soresina
Milano, Biblion, 402 pp., € 20,00

Anno di pubblicazione: 2014

Soresina ha scelto di costruire la biografia di Cesare Correnti – un’opera in sé utilissima per la conoscenza dell’Italia postrisorgimentale – attorno ai grandi temi di cui il protagonista si occupò come deputato e più spesso come commissario o come ministro. Ecco dunque che in successione si affrontano i temi della finanza pubblica, del decentramento, delle infrastrutture, dell’istruzione. Correnti fu un uomo del «terzo partito» e collaborò alla «rivoluzione parlamentare» del 1876: l’a. ricostruisce il suo impegno come uomo politico nel quinto e conclusivo capitolo.
Anticipa il tutto una breve ma perspicua immersione nell’età della poesia: quel Risorgimento che Correnti visse attivamente e in cui maturarono molte delle sue idee e molti dei suoi metodi. L’a. tratteggia il carattere di Correnti senza indulgere all’agiografia e anzi insistendo a più riprese sull’inconcludenza come suo tratto portante. Correnti cercava la riunione degli attori politici con una caparbietà che gli meritò l’accusa di ignavia. Cambiò più volte opinione sui grandi temi di cui si occupò, spinto anche dalle necessità del momento. Ma il nerbo delle sue riflessioni non venne mai meno. Il sogno dell’intellettuale – giacché questo Correnti avrebbe voluto essere per tutta la vita – di vedere un’Italia libera e ricca, fino a prefigurare la stagione imperialista, non lo abbandonò mai. L’a. ricostruisce con mano ferma interessantissimi spaccati della storia postunitaria, in cui Correnti si trovò di volta in volta a essere un profeta dell’industrializzazione e del decentramento, un mentore dell’obbligo scolastico e un meditabondo osservatore dell’estensione del suffragio, restituendo con precisione i termini dei problemi e gli schieramenti in campo. Questo libro è prezioso per la conoscenza dell’età della Destra storica e della transizione alla Sinistra. Il tutto senza perdere mai di vista il protagonista, che più volte – scopriamo – fu eletto solo con gravi difficoltà.
Soresina ha in mente la più aggiornata letteratura sul genere biografico, e ne fa tesoro. Il particolare e il generale si fondono armoniosamente; il carattere del protagonista è illuminato e dedotto dalle fonti in maniera encomiabile.
Il riordino dell’ingente mole delle carte di Correnti ha permesso in prima battuta la nascita di questa biografia, che nelle lunghe note poste in fine dei capitoli testimonia di una ricerca sulle fonti minuziosa e accuratissima. Sono stati investigati anche gli archivi dei ministeri con i quali Correnti ebbe a che fare – e non furono pochi. Se le note rinviano a una inesausta ricerca d’archivio, la ricca bibliografia finale propone il meglio della storiografia sull’Italia risorgimentale e postrisorgimentale apparsa negli ultimi anni o anche più datata. In conclusione, questa di Soresina è un’ottima biografia, per la sapienza con cui definisce un protagonista della storia postrisorgimentale e per la maestria con cui restituisce gli anni più intensi dei processi di costruzione dello Stato e della nazione.

Maria Pia Casalena