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Omicidio Francesco Lorusso. Una storia di giustizia negata,

Franca Menneas
Bologna, Pendragon, 253 pp., € 16.00

Anno di pubblicazione: 2015

L’11 marzo del 1977, giorno in cui Pier Francesco Lorusso fu ucciso da un colpo di pistola durante gli scontri tra studenti manifestanti e forze dell’ordine, rappresentò per molti versi un tornante nella storia del Settantasette, del suo movimento, della sua me- moria. Per la prima volta dalla Liberazione, a Bologna, vanto amministrativo del Pci, una persona era uccisa durante scontri di piazza. Di lì a poco la città avrebbe vissuto un’altra prima volta dirompente, l’ingresso dei mezzi cingolati in Piazza Maggiore, inviati dall’al- lora ministro dell’Interno Cossiga.
La vicenda della morte di Lorusso è affollata di figure e dinamiche emblematiche di quella stagione, ricorrenti nella storia repubblicana. Lo studente meridionale trasferitosi a Bologna da Bari, prossimo alla laurea in medicina, prevista a fine 1977, membro del servizio d’ordine di Lotta Continua; una gestione dell’ordine pubblico da parte di polizia e carabinieri quantomeno inefficace e sproporzionata, che porta un milite di 22 anni a sparare per fronteggiare una situazione alla quale probabilmente non era stato preparato; il Pci, stretto tra l’adesione non negoziabile alla politica della fermezza, chiusa a ogni dialogo e confronto, e la necessità di fronteggiare un movimento complicato e per molti versi impensato fino a quel momento; i movimenti extraparlamentari attori più o meno consapevoli in una radicalizzazione della pratica politica sempre più violenta, e, infine, la giustizia che a distanza di anni non ha saputo definire una verità processuale chiara su quanto successo quel giorno in via Mascarella.
Il volume di Menneas nasce dalla sua tesi di laurea in storia contemporanea, discussa a Bologna nel 2003 e si muove lungo due direttrici. Da una parte si propone di ricostruire la vicenda, partendo dalla vita di Lorusso, ricomponendo la cronaca della sua morte nel confronto con le sue tante e contraddittorie versioni, seguendo i processi, o per meglio dire, i mancati processi visto che già nel luglio del 1977 fu chiesta l’archiviazione per mancanza di prove, in ossequio alla legge Reale. Questa puntuale ricostruzione si appog- gia sui materiali provenienti dal Fondo Associazione Pier Francesco Lorusso, conservato a Bologna dall’Istituto per la Storia e le Memorie del ’900, Parri Emilia-Romagna, nella cui collana questo volume è pubblicato.
La memoria di questa vicenda è il secondo versante del lavoro dell’a., la quale si serve di ventitré interviste a protagonisti di allora – amici di Lorusso, membri dei diversi movimenti, militanti di Lc, giornalisti, dirigenti del Pci, testimoni, uomini delle forze dell’ordine – ri- portate integralmente nella seconda parte del libro. Le interviste permettono di far emergere il carattere per molti versi irrisolto e non conciliato di quella memoria, laddove all’ombra della mancata verità processuale, le interpretazioni emerse nell’immediato, che per lo più leggevano l’evento in chiave politica quale complotto contro il Pci colpito nella sua città simbolo, per quanto modificate persistono, affiancate a letture che permettono invece di cogliere gli aspetti meno politicizzati di quella vicenda e di quella memoria.

Emmanuel Betta