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Paola Puzzuoli (a cura di) – La Società generale immobiliare Sogene. Storia, archivio, testimonianze – 2003

Paola Puzzuoli (a cura di)
Roma, Palombi, pp. 191, s.i.p.

Anno di pubblicazione: 2003

Scienza, tecnica e modernizzazione intrecciate con la politica e l’economia italiana dalla seconda metà dell’800 fino a quasi tutto il ?900 sono gli argomenti trattati nella giornata di studio per illustrare l’importanza dell’archivio della Società generale immobiliare Sogene, il più importante per dimensioni e qualità della documentazione fra gli archivi privati contemporanei conservati presso l’ACS. Il volume arricchito da oltre 70 fotografie ripercorre le vicende della Società dalle origini al 1974 attraverso i contributi dei relatori. Gli interventi seguono le vicende che dal 1862, anno della sua costituzione a Torino, portarono la Società generale immobiliare ad operare con scopi sociali nei settori agrario, edilizio, nella realizzazione di bonifiche, aeroporti, porti, canali, argini, strade, ferrovie in tutto il Regno d’Italia e all’estero avendo come interlocutori Stato, Province, Comuni e consorzi. Nel 1872 l’Immobiliare spostò la sua sede a Firenze per poi migrare a Roma per sfruttare le possibilità offerte dal governo alla nuova capitale. Nell’ultimo ventennio dell’800 con l’ingresso nel CdA di Bellinzaghi, Parodi, dei rappresentanti della Bastogi e di tutti i maggiori protagonisti della vita politica ed economica del tempo e a seguito del primo fallimento (1896) iniziò la sua attività come finanziaria che portò la nuova SGI alla costituzione della Sogene e alla separazione dell’attività costruttiva da quella progettuale. Gli interventi statali per Roma capitale le permisero di entrare in grande stile nel mercato immobiliare e in Italia vengono realizzati, tra le altre opere, il porto di Catania e le ferrovie livornesi, i nuovi quartieri abitativi di Milano e le grandi commesse edilizie a Napoli dove era impegnata fin dalla sua costituzione, la costruzione del porto di Barletta e le opere in Roma. Fino al 1920 si avvicendarono alla guida della Società personaggi di spicco del mondo industriale e finanziario quali Esterle e Breda. La ristrutturazione aziendale decisa dalla Comit che nel 1933 da socia di maggioranza aveva passato il pacchetto azionario all’IRI e nel 1936 all’Amministrazione speciale della Santa Sede non portò modifiche sul piano gestionale, e anche dopo la fine della guerra la SGI conservava pressoché integra la sua organizzazione. Vennero sperimentate tecniche nuove come il sistema di prefabbricazione francese Estiot di cui l’Immobiliare aveva l’esclusiva in Italia e la tecnica di ?sistema aperto?, usata dal 1945 al 1975 in Italia e all’estero in tutti i settori delle costruzioni civili. La vicenda della Sogene che per oltre un secolo aveva operato nel settore immobiliare e finanziario in tutta Italia, in Europa, Africa, America del Nord e del Sud coinvolgendo in un’avventura finanziaria e tecnologica globale la nostra cultura, il nostro gusto e le nostre tecniche avanzate e affinate in tutti i campi dell’edilizia e di cui rimangono splendidi esempi quali il Watergate di Washington, la torre Velasca a Milano, l’aeroporto di Nairobi così come costruzioni a Pittsburg, Montreal, Città del Messico, Parigi, Montecarlo solo per citarne alcune, avrebbe avuto ulteriore sviluppo se il pacchetto azionario non fosse passato tra il 1969 e il 1974 nelle mani di Sindona.

Andrea Zerboni