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Paolo Carusi (a cura di) – Roma in transizione. Ceti popolari, lavoro, territorio nella prima età giolittiana – 2006

Paolo Carusi (a cura di)
Roma, Viella, 261 pp., euro 23,00

Anno di pubblicazione: 2006

Oggetto di questo libro è la rapida trasformazione di cui fu protagonista la città di Roma tra la fine del XIX secolo e, all’incirca, il primo quindicennio del XX. Il volume raccoglie gli atti della giornata di studio Politica, territorio, società a Roma nella prima età giolittiana tenutasi il 28 gennaio 2005 presso il Dipartimento di studi storici geografici antropologici dell’Università di Roma Tre. Curato e introdotto da Paolo Carusi, in esso si vogliono approfondire alcuni elementi specifici di questa fase concitata della storia di Roma attraverso «un ampio approccio multidisciplinare» (p. 15) che permetta un’analisi di tipo non solo politico-amministrativo, ma anche economico, culturale, urbanistico, sociale. Il saggio di Mario Belardinelli, che può essere considerato un’ideale origine di analisi dell’intera materia presentata nel volume, indica in modo efficace la stretta relazione esistente tra la storia locale e quella nazionale, le cui conseguenze furono decisive anche per l’assetto della città negli anni successivi: partendo da un quesito fondamentale («come si configura il rapporto fra autorità politica centrale e società a Roma all’alba del nuovo secolo?», p. 21) ? quesito che sembra essere alla base di tutti gli altri saggi, anche se resta talvolta eccessivamente celato ? l’autore illustra il collegamento tra la politica giolittiana su scala nazionale e l’amministrazione cittadina, durante quel periodo cruciale in cui «i processi di trasformazione tipici dell’età contemporanea» iniziarono «a coinvolgere la capitale» e il territorio circostante (p. 40). Nei loro interventi, Giuseppe Barbalace e Carusi esaminano il mondo del lavoro, la condizione dei principali gruppi politici della sinistra romana e le prime rivendicazioni dei lavoratori che sfoceranno, nell’aprile 1903, nel primo sciopero generale capitolino. Sulla figura di Guglielmina Ronconi è incentrato invece il saggio di Daniela Rossini, dedicato a questa straordinaria donna che lasciò un segno importante nella rete delle associazioni filantropiche romane. Giorgio Rossi e Catia Papa analizzano il mondo giovanile: il primo con un contributo sulla diffusione delle istituzioni professionali a Roma durante l’età giolittiana, inserendo il tema nel quadro più ampio dei vari interventi legislativi che, a partire dalla Legge Casati del 1859, si occuparono dell’istruzione professionale; la seconda con un bel saggio sulle tensioni che videro protagonisti gli studenti delle scuole secondarie e dell’università. Ma questi furono anche gli anni dei primi progetti tesi a dare un nuovo assetto urbanistico alla città: a questo tema sono dedicati i contributi di Fabio Fabbri ? che illustra il suggestivo tentativo di trasformare Roma in città «marittima» ? e di Paola Falcioni, sullo sviluppo del quartiere Ostiense. Il volume si chiude con due saggi sui cambiamenti subiti dal territorio circostante la capitale: Lidia Moretti, con un approccio tipico delle discipline geografiche, presenta il caso dell’Agro Romano, mentre Vincenzo G. Pacifici si sofferma sulle tensioni che si diffusero tra i lavoratori della Valle dell’Aniene.

Paola S. Salvatori