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Paolo Carusi – I partiti politici italiani dall’Unità ad oggi – 2001

Paolo Carusi
Roma, Studium, pp. 276, euro 18,08

Anno di pubblicazione: 2001

Il libro di Carusi non offre solo una puntuale ricostruzione della storia dei partiti politici italiani dall’età liberale alle elezioni del 13 maggio 2001, ma anche un quadro della principale storiografia sui partiti e dei diversi approcci metodologici che, nel corso degli anni, hanno assicurato a questa disciplina, secondo l’autore, un autonomo profilo scientifico.
Dalla prima sezione, dedicata alla storia dei partiti, emerge quanto le vicende legate alla nascita e allo sviluppo delle forze politiche siano state strettamente congiunte alla storia nazionale nel suo complesso. L’autore infatti è riuscito a cogliere, proprio attraverso l’analisi dei partiti politici, le varie peculiarità della storia italiana. Dalle difficoltà a superare la ?localizzazione politica? della fase postunitaria alla mancanza di una vera ?cultura? della militanza politica organizzata propria del liberalismo ottocentesco; dalla crisi del sistema liberale alla rinascita dei partiti nel secondo dopoguerra; dal conflitto fortemente ideologizzato tra i due grandi partiti di massa dopo le elezioni del 1948 all’impossibilità di creare un autentico senso di appartenenza nazionale; dal crollo della cosiddetta Prima Repubblica al superamento della ?conventio ad excludendum?. Dalla ricostruzione di Carusi, inoltre, affiora il senso profondo della continuità della storia politica italiana, una storia in cui le vicende delle varie formazioni partitiche si saldano alla realtà politico-istituzionale, alle trasformazioni culturali e ideologiche, alle mutazioni nel rapporto Stato-società lungo una linea continuativa di sviluppo.
La seconda e la terza sezione del libro, relative alla produzione storiografica sui partiti e alle varie metodologie di ricerca, forniscono un prezioso contributo all’inquadramento di una materia che ?presenta, a tutt’oggi, un carattere di forte peculiarità nel panorama degli studi storici italiani? (p. 195) dove ancora esistono notevoli difformità circa l’identificazione dell’oggetto di studio e la sua ?codificazione? metodologica. Dalla fase in cui la forte polarizzazione ideologica produsse una storiografia ?dei? partiti caratterizzata dall’esigenza di legittimare una specifica parte politica, si è passati, a partire dalla metà degli anni ’50, ad un’analisi più completa che, grazie all’incontro tra storiografia, politologia, scienze sociali e giuridiche, ha consentito di ampliare il campo delle ricerche ed arricchire il dibattito storiografico. Tra gli anni ’80 e ’90, poi, il desiderio di ripensare alle fondamenta del nostro sistema politico ha portato al superamento dello stereotipo tradizionale secondo cui la storia dell’età liberale non poteva essere studiata dal punto di vista del ruolo del partito e della sua organizzazione.
A questo punto, secondo Carusi, la storia dei partiti italiani ha legittimamente raggiunto una propria ?dignità scientifica? nel quadro della più generale storia politica; non resta che proseguire su questa strada e trovare sempre nuove prospettive di ricerca e metodologie di analisi.

Giulia Guazzaloca