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Paolo Pieraccini (a cura di) – La questione di Gerusalemme. Profili storici, giuridici e politici (1920-2005) – 2005

Paolo Pieraccini (a cura di)
Bologna, il Mulino, pp. 487, euro 32,00

Anno di pubblicazione: 2005

Il libro tratta un tema cruciale del conflitto israelo-palestinese. Secondo M. Amirav e H. Siniora Gerusalemme è proprio la chiave di ogni possibile soluzione del conflitto e deve essere il punto di partenza per ogni processo di pace. Ma l’assenza di un quadro politico o giuridico accettato si riscontra in ogni capitolo del libro, che sembra infatti oscillare fra il desiderio di intravedere una soluzione ? l’ultima parte è intitolata appunto Futuro di Gerusalemme: proposte di soluzione ? e la varietà delle opinioni degli autori.
Le tre parti che aprono questa raccolta di saggi (Il quadro storico, Il problema dei luoghi santi, La condizione della città) forniscono il contesto politico e militare all’interno del quale Gerusalemme è diventata la capitale d’Israele e una panoramica degli interessi internazionali intorno ai luoghi santi e ai beni culturali della città. La quarta parte tratta il contesto giuridico di Gerusalemme che ne risulta. Ruzié, nel suo articolo, contesta ogni possibilità di internazionalizzare la città, negando l’identificazione di essa con i suoi luoghi santi e, allo stesso tempo, ogni possibilità di considerarla una città araba. Secondo Cattan, invece, Gerusalemme non deve essere riconosciuta come la città degli israeliani, che peraltro non sono gli eredi degli antichi ebrei (come vorrebbe l’ideologia sionista), e propone di internazionalizzarla attraverso un’amministrazione che tenga conto delle tre comunità monoteiste. L’abisso fra le due interpretazioni è ripreso in modo molto chiaro dalla Crane, in una bella sintesi sull’ambiguità del quadro giuridico e internazionale.
Questa varietà d’interpretazioni è però anche la fonte della debolezza della raccolta: manca un’analisi esaustiva della realtà di Gerusalemme, richiamata solo in un saggio firmato da un israeliano, Amirav, e da un palestinese, Siniora, peraltro l’unico palestinese dei 18 autori del volume, che scrivono in qualità di ?abitanti? della città. È l’unico articolo con una qualche informazione sulla politica demografica e sullo sviluppo della città, di cui circa metà degli abitanti sono israeliani e metà palestinesi. Gerusalemme in quanto città viva ? la sua evoluzione urbanistica, i suoi molteplici confini interni (anche culturali e socio-economici non coincidenti con quelli nazionali e religiosi), il ruolo della religione nell’allargamento del conflitto politico e, viceversa, il disagio umano davanti alla politica del terrore dei palestinesi e davanti alla repressiva politica di controllo di Israele ? è però trascurata. Senza questi elementi, che offrono le basi delle politiche intransigenti, ma anche dell’opposizione pacifista in entrambi i campi, il dibattito su Gerusalemme rischia di rimanere astratto. Il libro dunque è interessante nella misura in cui presenta interpretazioni differenti e opposte sui diversi aspetti giuridici e politici di Gerusalemme, e presenta i principali argomenti del dibattito attuale, non tanto però di quello che mobilita israeliani e palestinesi fino a consacrare le loro vite per Gerusalemme, quanto di quello fra Israele e diversi esponenti della comunità internazionale.

Raya Cohen