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Paolo Veziano – Sanremo. Una nuova comunità ebraica nell’Italia fascista. 1937-1945 – 2007

Paolo Veziano
Prefazione di Alberto Cavaglion, con un contributo di Giulio Schiavoni su Walter

Anno di pubblicazione: 2007

Paolo Veziano ha ricostruito, sulla base di una solida e variegata base documentaria e di un’accurata conoscenza della bibliografa più aggiornata, la storia della nascita di una nuova comunità ebraica in età fascista. Lo studio si inserisce nel contesto delle ricerche sulla genesi, gli effetti e i postumi delle leggi razziali fasciste, di cui ricorre quest’anno il settantesimo anniversario. Più in particolare, il contributo di Veziano getta luce sulle vicende degli ebrei stranieri, ancora poco indagate a parte il punto di riferimento costituito dai lavori di Klaus Voigt. La Riviera di Ponente, a causa della sua posizione geografica, costituì un punto di raccolta «naturale» per immigrati regolari e clandestini, in transito o decisi a stabilirsi nel paese. Come sottolinea Alberto Cavaglion nella sua Prefazione, al centro della storia della comunità di Sanremo c’è il problema «di lunga durata» dei «rapporti fra gli ebrei italiani e i correligionari provenienti da aree geografiche segnate da ondate di persecuzioni antisemite» (p. 10). Una questione su cui l’a. non riflette direttamente, ma che meriterebbe ulteriori approfondimenti al di là dello specifico caso sanremese.La Riviera era anche un luogo di villeggiatura e di cura che aveva attratto a partire dalla metà dell’800 numerosi stranieri, in particolare inglesi. Inoltre la fondazione di Imperia nel 1923 fece sperare in un rapido sviluppo dell’area, e attrasse – fra gli altri – ebrei stranieri e italiani. Dal 1925 in poi Veziano nota un incremento degli arrivi, con punte per quanto riguarda gli stranieri nel 1933, e poi tra 1936 e 1938.La Comunità nacque come sezione della Comunità genovese il 23 aprile 1937. Secondo l’a., si può stimare che nell’agosto del 1938 la Comunità contasse 113 membri, in prevalenza appartenenti alla media borghesia. Diversamente da quanto avveniva nella maggior parte dei centri ebraici italiani, la vita religiosa era attiva, e mantenuta vivace soprattutto dalla presenza degli stranieri e da un personaggio singolare come il cabalista Oskar Goldberg. Altre figure note abitarono Sanremo in quegli anni, fra cui meritano di essere ricordati Serge Voronoff, scienziato russo pioniere dei trapianti alla ricerca dell’eterna giovinezza, e Walter Benjamin, che alloggiò nella cittadina nella pensione tenuta dalla sua ex moglie Dora Kellner. Un dato segnalato dallo studio di Veziano riguarda proprio la massiccia presenza di lavoro femminile nel settore turistico-alberghiero, in particolare negli anni ’30. In questo modo trovarono mezzi di sussistenza molte donne vedove o divorziate. Nonostante il grande interesse del tema, le notazioni proposte da Veziano sulla tradizione ebraica e sui ruoli di genere all’interno della famiglia ebraica tradizionale appaiono poco meditate e non sempre convincenti.Il volume ricostruisce molto efficacemente l’impatto devastante che i provvedimenti antiebraici, in particolare quelli contro gli ebrei stranieri a partire dal RDl. n. 1381, ebbero sulla Comunità sanremese.

Carlotta Ferrara degli Uberti