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Pasquale Iaccio (a cura di) – La storia sullo schermo. Il Novecento – 2004

Pasquale Iaccio (a cura di)
Cosenza, Luigi Pellegrini Editore, pp. 260, euro 22,00

Anno di pubblicazione: 2004

Prosegue l’opera di socializzazione e, verrebbe da dire, di ?alfabetizzazione?, da tempo intrapresa da Iaccio sul terreno del rapporto tra cinema e storia contemporanea. L’argomento questa volta è proposto attraverso la cura di un volume miscellaneo ? in parte anticipato da un numero monografico del «Giornale di storia contemporanea» del dicembre 2002 (V, 2) ? che allarga il campo di indagine alla televisione, e che affronta e aggiorna vari aspetti di quel rapporto, coinvolgendo in una ?riflessione aperta? (p. 9) autori di diversa provenienza disciplinare e professionale. Il libro è introdotto dal curatore con l’ormai consueto sguardo sullo stato del dibattito e sulle questioni ancora aperte, ed è organizzato in quattro parti dedicate alla storia nei film di autori italiani, alle fonti audiovisive, al cinema come divulgazione della storia, ai nuovi orizzonti interpretativi.
Gli interventi contenuti nella prima parte (Petricelli, M.D. Esposito, Annunziata, Iaccio) si basano sulle interviste con quattro personalità di primo piano dell’universo cinematografico italiano, che hanno riflettuto e lavorato intorno a personaggi e avvenimenti storici: Lizzani, Pirro, Scola e Rosi. La seconda parte è aperta da un rapido excursus sugli archivi televisivi in Europa (Cicognetti e Sorlin), che contiene spunti metodologici e critici a uso dello storico; prosegue con un intervento ?sul campo?, dedicato al ciclo di trasmissioni della Rai La grande storia in prima serata (Iaccio); affronta dunque il tema del documentario come fonte storica, con una ?rivalutazione? che stigmatizza l’attenzione esclusiva riservata ai film a soggetto (Sorlin), per concludersi con degli appunti sulle fonti napoletane per una storia del cinema locale tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento (Fusco), e con i risultati di un censimento sulla diffusione del cinema italiano nell’?archivio? della rete internet (Negro). La terza parte è composta da due saggi più consistenti e analitici che affrontano il cinema dal punto di vista del ?racconto?: il primo dedicato a Lawrence d’Arabia di Lean (V. Esposito), letto come rappresentazione e insieme veicolazione nell’immaginario di una certa idea di Oriente; il secondo all’esperienza personale di uno storico che da molti anni usa il cinema nell’attività didattica (Cavallo). Il volume si conclude con gli interventi di uno storico della musica (Calabretto), che apre uno squarcio molto interessante sulla funzione della musica nei film di carattere storico, e di un mediologo (Frezza), che volge lo sguardo al tema dell’immaginazione storica in alcuni ambiti dell’industria culturale, rilevando le contaminazioni fra il cinema, il fumetto e il digitale.
Come spesso accade nei volumi miscellanei, i contributi sono di diversa qualità. Nel complesso prevalgono un carattere descrittivo e una tendenza all’orientamento che, pur risultando ancora utili, lasciano inevasa la domanda di una maggiore profondità, che dovrebbe in primo luogo confrontarsi con le basi epistemologiche e con le diverse forme della narrazione. Anche da questo punto di vista, comunque, il volume, specie nelle ultime due parti, offre spunti interessanti.

Giancarlo Monina