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Patrizia Gabrielli (a cura di) – Vivere da protagoniste. Donne tra politica, cultura e controllo sociale – 2001

Patrizia Gabrielli (a cura di)
Roma, Carocci, pp. 245, euro 18,59

Anno di pubblicazione: 2001

Il volume raccoglie contributi diversi, la cui cifra comune è il rapporto tra donne e sfera pubblica. ?Autrici e autori hanno seguito diverse piste d’indagine alla ricerca di informazioni e di indizi [?] e alla dimensione dell’archivio si riferisce il ?protagonismo’ cui fa riferimento il titolo? (p. 9), sottolinea la curatrice. I saggi della prima parte indagano l’intervento di alcune intellettuali nella vita sociale dell’Italia contemporanea ? Cristina Colocci Honorati, Anna Franchi, Flavia Steno, Natalia Ginzburg ? ai quali si aggiunge uno studio comparativo di Riccardo Pieracci sull’immagine femminile nella stampa dell’Unione donne italiane e in quella del Centro italiano femminile. Di Cristina Colocci, vissuta tra il 1854 e il 1938, sono esaminati da Barbara Montesi i numerosi diari presenti nell’archivio di famiglia depositato presso il comune di Jesi, che raccontano una lunga vicenda di partecipazione alla vita pubblica prima come infermiera volontaria della Croce Rossa e aderente al Consiglio nazionale delle donne italiane, poi come animatrice di varie attività benefiche e assistenziali romane. Anche su figure più note la documentazione archivistica getta nuova luce. È il caso di Anna Franchi, scrittrice livornese, vissuta tra il 1867 e il 1954, attiva come femminista e socialista tra Otto e Novecento e poi nuovamente presente sulla scena pubblica dopo la seconda guerra mondiale, le cui carte, depositate presso la Biblioteca Labronica e studiate da Lucilla Gigli, oltre ad aggiungere particolari a una biografia già molto ricca, testimoniano una caparbia volontà di tramandare memoria di sé. La ricerca di Iasmina Santini nelle carte del fondo Perrone, parte dell’Archivio Ansaldo, e in quelle conservate dagli eredi di Flavia Steno, delineano alcuni tratti salienti dell’impegno professionale di questa ?femminista di destra? ? giornalista del ?Secolo XIX? e fondatrice nel 1919 del foglio femminile di ?vita politica e sociale? ?La chiosa? ? nonché il suo contraddittorio rapporto con il fascismo. Lettere e carteggi e verbali delle riunioni degli organismi collegiali della casa editrice Einaudi rimandano, nel saggio di Gianna Cannì, un vivido quadro dell’attività di traduttrice e redattrice di Natalia Ginzburg e delle peculiarità del suo lavoro editoriale, fondato più sulla concreta esperienza di scrittura che su una competenza filologica di matrice accademica.
In contesti del tutto diversi si collocano i due saggi della seconda parte. Andrea Geselle, a partire dalla documentazione relativa al rilascio di passaporti conservata negli Archivi di Stato di Venezia e Milano, ricostruisce una possibile mappa della mobilità femminile nella prima metà dell’Ottocento nel Lombardo-Veneto. Alberto Forzoni studia le politiche di controllo sanitario e poliziesco in area aretina generate dal panico delle autorità politiche e sanitarie per ?la propagazione del morbo sifilitico? e dirette verso prostitute, militari, balie, ?gettatelli?. Dal suo studio emerge che il tasso di mortalità dovuto alla lue non era tale da giustificare il diffuso terrore e che anche le prostitute si ammalavano e morivano delle stesse patologie che colpivano le persone ?per bene?: tubercolosi, meningite, affezioni intestinali.

Rosanna De Longis