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Patrizia Macchia – Il Bundesrat austriaco. Genesi e vicende della Seconda Camera di un federalismo debole – 2007

Patrizia Macchia
Torino, Giappichelli, XVII-187 pp., Euro 23,00

Anno di pubblicazione: 2007

Il volume fornisce un quadro dei profili strutturali e delle competenze legislative del Bundesrat austriaco che svolge la funzione di Seconda Camera del Parlamento, con il compito primario di garantire la partecipazione dei nove Länder della Repubblica federale al potere legislativo del Bund. Pur trattandosi di un lavoro di carattere giuridico, il volume offre spunti di riflessione anche ai non specialisti. L’a. non si limita infatti ad approfondire la struttura e le competenze del Bundesrat nell’ambito dell’odierno federalismo, ma, partendo dall’evoluzione del sistema parlamentare della «vecchia Austria» nel 1848, evidenzia aspetti della genesi del sistema bicamerale, accostandoli alle trasformazioni della forma di Stato e alle più ampie vicende storico-politiche austriache. Alla base di questa articolata analisi sta la giusta convinzione che nonostante la discontinuità giuridica tra lo Stato monarchico e la Repubblica e la diversa dimensione territoriale e demografica, il disegno dei «padri fondatori» della Repubblica austriaca non può essere compreso senza conoscere l’ambiente storico-giuridico nel quale si sono formati e sulle cui rovine è sorta la nuova realtà repubblicana. Dal volume emerge chiaramente come l’evoluzione storica della struttura costituzionale austriaca rappresenti un’anomalia: l’Austria si è sviluppata da Stato monarchico unitario decentralizzato a ovest del fiume Leitha in Stato a struttura federale, in cui però continuano a coesistere anche forti elementi unitari. Il federalismo austriaco, come dice il sottotitolo, è infatti un federalismo debole, nato in controtendenza a spinte centripete che continueranno a manifestarsi, e in cui un ruolo preponderante è assicurato all’elemento centralistico del Nationalrat. Emerge dalla ricostruzione che la ricezione del nuovo modello federale su di un terreno espressione del passato è avvenuta per gradi, passando attraverso la breve esperienza dell’Assemblea nazionale provvisoria della Repubblica austro-tedesca nel 1918-19, dove mancò la volontà di costituire un ente sovrano per mancanza di fiducia nella sua capacità di sopravvivenza economica e per l’intenzione di unirsi al Reich tedesco. Il trattato di pace nel 1919 previde il divieto dell’unione alla Germania, ma ciò nonostante la questione dell’Anschluss rimase viva durante tutta la prima Repubblica e di essa risentì fortemente la Costituzione austriaca del 1920 che dovette assumere un carattere ad interim, con propensione per una struttura statale di tipo centralistico che avrebbe facilitato una successiva incorporazione nel Reich tedesco. Anche nello sviluppo costituzionale del secondo dopoguerra, caratterizzato dal rafforzarsi del rapporto di connessione fra sistema politico, forma di Stato e forma di governo, il federalismo austriaco rimase debole e il Bundesrat il rappresentante di tale debolezza, nonostante alcune riforme degli anni ’80 tese a rafforzarlo. A conclusione del volume viene ricordato il progetto di una revisione totale della Costituzione federale affidato tra il 2003 e il 2005 all’Österreich-Kovent, ma che non ha avuto applicazioni concrete.

Maddalena Guiotto