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Piero Bevilacqua, Andreina De Clementi, Emilio Franzina (a cura di) – Storia dell’emigrazione italiana. Partenze – 2001

Piero Bevilacqua, Andreina De Clementi, Emilio Franzina (a cura di)
Roma, Donzelli, pp. XVI-701, euro 39,77

Anno di pubblicazione: 2001

Promosso dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, Comitato nazionale di celebrazione ?Italia nel mondo?, e curato da alcuni dei più attenti studiosi del fenomeno migratorio, il volume rappresenta una ottima occasione per una riflessione sullo stato degli studi e sui risultati fin qui raggiunti dalla ricerca.
Su una cronologia che va dall’antico regime alla fine del ‘900, il volume allinea una lunga serie di contributi sui vari temi che si riconnettono allo studio dell’emigrazione partita dall’Italia. Nella prima delle quattro parti di cui si articola il volume sono raccolti i temi più consueti della riflessione storiografica: la natura fisiologica di una plurisecolare tradizione migratoria che sfrutta in forme difformi le occasioni di lavoro offerte dalla contiguità di territori con caratteri e vocazioni diversi o le crescenti opportunità legate allo sviluppo manifatturiero e infrastrutturale; le premesse dell’emigrazione di massa e i fenomeni ?vergognosi? della presenza degli italiani all’estero in età prestatistica; le fonti e i modelli tipologici; la relazione tra espatrio e rimpatrio; gli effetti macroeconomici delle rimesse; e contemporaneamente gli esiti del fenomeno migratorio nella società rurale in generale e su alcuni istituti ? la famiglia e la chiesa in particolare ? che funzionano come strumenti di riequilibrio. La seconda parte del volume, dall’età liberale al fascismo, raccoglie interventi che distinguono il fenomeno per le destinazioni del flusso migratorio, per la durata ? stabile, o, forse più correttamente, di lungo periodo, e temporanea ? e per genere. Vi sono anche interventi sulla normativa e gli orientamenti governativi e ancora sulla macchina organizzativa e sugli interessi che la muovevano: sindacati, e poi intermediari, agenti, compagnie di navigazione. Nella terza parte, dedicata al periodo che dal fascismo arriva agli anni repubblicani, insieme a interventi su temi con una letteratura storiografica più consolidata ? bonifiche, emigrazione interna, espatri verso l’America e i paesi europei ? si segnalano anche alcuni saggi che aprono a tematiche meno scontate: l’emigrazione di contingenti di lavoratori agricoli dall’Italia alla Germania e gli effetti sul regime di clearing che regolava i rapporti commerciali reciproci tra 1938 e 1943; l’esodo dai territori dalmati e della Venezia Giulia passati alla Jugoslavia dopo il secondo conflitto mondiale; l’associazionismo emigratorio italiano all’estero. La quarta parte è dedicata alle rappresentazioni ? letterarie, televisive, giornalistiche ? dell’emigrante italiano, alla produzione di registri comunicativi autonomi, alla costruzione di nuovi codici identitari.
Forse eccessivamente frammentato in una serie di articoli troppo brevi e sintetici, il volume ha il merito di riproporre, con un impianto divulgativo e scientifico al tempo stesso, buona parte dei temi che ruotano intorno all’emigrazione italiana, che contribuiscono a chiarire i caratteri dello sviluppo economico del paese e a sollecitare una miriade di interrogativi sugli effetti che le onde cicliche di esodi e rimpatri, di spostamenti interregionali e intraregionali hanno avuto sulle forme identitarie nazionali e locali, sulle culture di genere, sui modelli di consumo e convivenza nella società italiana contemporanea.

Giovanni Montroni