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Pietro Causarano – Combinare l’istruzione coll’educazione. Municipio, istituzioni civili ed educazione popolare a Firenze dopo l’Unità (1859-1878) – 2005

Pietro Causarano
Milano, Unicopli, pp. 225, euro 15,00

Anno di pubblicazione: 2005

Il libro prende in esame le vicende dell’istruzione e dell’educazione popolare a Firenze dopo l’Unità non dal punto di vista classico dell’elaborazione dei pedagogisti che attorno a Firenze gravitarono, ma attraverso una ricostruzione puntuale delle politiche municipali e amministrative e della filantropia civile e privata. Come ci dice Causarano, istruzione ed educazione rappresentarono agli occhi dei moderati toscani due ambiti difficilmente separabili, in virtù del fatto che la prima, dagli esiti potenzialmente pericolosi, doveva essere limitata dalla seconda, sotto forma di educazione morale e trasmissione di valori, mirati a prevenire i conflitti sociali emergenti.
Attraverso un considerevole lavoro di ricerca sugli atti del consiglio comunale, sugli statuti delle opere pie, sulle normative degli enti d’assistenza, sulle relazioni d’inchiesta, Causarano ricostruisce il dibattito interno alle élites cittadine che ebbero un ruolo di guida nelle iniziative di istruzione, assistenza ed educazione, agevolate dalla continuità sociale e generazionale delle famiglie al potere. L’analisi del caso fiorentino è interessante perché la dialettica tra unificazione amministrativa della penisola e governo locale conobbe in Toscana una vicenda particolare: tanto la cosiddetta legge Casati, quanto la legge comunale promulgata dal governo La Marmora-Rattazzi non furono infatti applicate alla Toscana, che visse perciò una continua tensione tra dimensione universalistica e pubblicistica dell’amministrazione nazionale, e dimensione patrimoniale e privata del paternalismo locale.
Un’iniziativa privata particolarmente vivace e un sistema municipale di assistenza e di beneficenza radicato ebbero a Firenze, diversamente che in altre parti d’Italia, una dimensione laica e civile, piuttosto che confessionale, e tuttavia proprio la mancata distinzione tra custodia e istruzione, tra beneficenza ed educazione rivela concezioni pedagogiche e politiche poco ?moderne’. Nella seconda parte del libro, Causarano ricostruisce la dimensione organizzativa dell’istruzione elementare, a partire dalle spese dell’amministrazione municipale e con particolare attenzione alla figura del maestro comunale, stretto tra un rapporto di lavoro privato e un servizio pubblico. Ne emerge la strategia seguita alla guida del governo cittadino dai moderati, che scelsero di sfruttare le ambiguità della disciplina normativa postunitaria, per conservare intatta l’azione educativa privata, preferita alla dimensione universalistica che poteva derivare da un’istruzione pubblica.
Grazie alla capacità di varcare le zone di confine tra storia delle élites, storia dell’amministrazione, storia dell’educazione e storia delle istituzioni assistenziali, il libro di Causarano mette in evidenza come la storia locale non possa essere concepita quale ambito separato da quella nazionale, e come anzi l’una e l’altra siano assolutamente interdipendenti, specie per l’Italia di fine Ottocento, alle prese con il compito di integrare tradizioni cittadine e realtà nazionale.

Luisa Tasca