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Roberto Fanfani (a cura di) – L’agricoltura dell’Emilia e Romagna nel XX secolo. Un cammino di qualità per produzioni e ambiente – 2001

Roberto Fanfani (a cura di)
a cura della Società Italiana degli Agricoltori, Catanzaro, Meridiana Libri ? Ro

Anno di pubblicazione: 2001

Nell’anno 2000 è iniziata a cura della Società Italiana degli Agricoltori una serie dedicata all’Italia agricola nel XX secolo. Dopo un volume tematico di carattere nazionale sono state pubblicate monografie regionali relative, finora, alla Lombardia, al Piemonte, alla Campania, alla Puglia, oltre che all’Emilia e Romagna. È un’iniziativa basata su contributi pubblici e privati, come fondazioni, banche, Regioni o altro, a seconda dei casi, e può riflettere il livello di autoconoscenza e volontà di autorappresentazione delle Regioni stesse.
Il volume sull’Emilia e Romagna è composto di due parti. Nella prima quattro autori (E. Ricci Maccarini, F. Salluce, R. Fanfani, C. Brasili) svolgono in sei saggi un’attenta analisi economico-statistica dell’agricoltura, su come essa si è venuta configurando dagli anni sessanta in poi. Traspare l’orgogliosa certezza di una modalità di sviluppo europeo e di un benessere superiore a quello delle regioni del nord, oltre che a quello della media nazionale. Emergono con evidenza due elementi tra gli altri. Il primo è che la gerarchia territoriale interna è attraversata da un elemento accomunante le diverse zone, ossia l’invecchiamento dei conduttori, segnale della difficoltà ovunque di un ricambio generazionale. Il secondo è che il carattere intensivo dell’agricoltura, dirompente negli anni sessanta, sta rallentando, in particolare in risposta alla politica comunitaria degli ultimi dieci anni, sempre più restrittiva nel sostegno dei prezzi e delle quantità prodotte.
Nella seconda parte del volume due brevi saggi storici (rispettivamente di R. Tagliati e di M. Mazzanti) trattano, in modo piuttosto disorganico e frammentario, di Ferrara e delle bonifiche che in cent’anni hanno ridotto a un decimo della loro antica superficie le valli dolci e salse e i prati-pascolo. Si descrive in particolare l’esito fallimentare della riforma dell’Ente Delta Padano rispetto ai suoi scopi originari: le piccole aziende create si sono dissolte appena lo scioglimento dei vincoli di legge lo ha reso possibile, gli ex-pescatori e gli ex-braccianti hanno ceduto il passo a contadini veneti. E si insiste sull’attuale torsione in senso ambientalista dell’agricoltura, sostenuta dall’Unione Europea: agricoltori guardiani e tutori del territorio, oltre che produttori di beni alimentari di qualità, per soddisfare una domanda non solo di cibo.
Un documento della Regione sul rapporto tra agricoltura e ambiente per uno sviluppo responsabile verso il futuro chiude il volume.
In breve il libro si segnala per l’analisi robustamente fondata della situazione odierna, e al contempo per un distacco dalle elaborazioni della cultura storiografica. Quella ricerca del nesso tra il paesaggio agrario, le condizioni materiali del vivere e i rapporti più ampi che si esprimono nel sociale e nel politico, ricerca specifica in particolare di tanta storiografia su queste terre, sembrerebbe qui non avere riscontro.

Giacomina Nenci