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Rosario Battaglia – L’ultimo ?splendore?. Messina tra rilancio e decadenza – 2003

Rosario Battaglia
Soveria Mannelli (Cz), Rubbettino, pp. 216, euro 12,00

Anno di pubblicazione: 2003

In questo volume Rosario Battaglia, docente di storia contemporanea nell’Università di Messina, prende in esame i processi di trasformazione dell’economia messinese e gli orientamenti dei ceti produttivi e commerciali, locali e soprattutto stranieri, nel periodo compreso tra la Restaurazione e il disastro provocato dal terremoto del 1908. Lo studio, denso e scorrevole, si colloca nel quadro di un lungo percorso di ricerca compiuto dall’autore, che in numerosi saggi e monografie pubblicati in precedenza ha indagato a fondo la realtà economica e sociale della città, della Sicilia e del Mezzogiorno in generale, dedicando specifica e costante attenzione alla qualità e consistenza dei rapporti che in età contemporanea collegano queste aree con la Gran Bretagna, il paese più sviluppato del mondo di quell’epoca. Basato sullo spoglio di una ricca varietà di fonti secondarie e primarie, sia locali che nazionali e straniere, tra queste ultime si segnalano le corrispondenze consolari inglesi e francesi, il libro è opportunamente corredato da un indice dei nomi e dei luoghi
Superata la difficile fase della Restaurazione, Messina riacquista lentamente il suo ruolo di città portuale, centro di animati traffici commerciali e sbocco marittimo di un ampio hinterland produttivo. Alla crescente operosità della borghesia locale si affianca l’impulso, determinante per la ripresa del ruolo economico della città, derivante dal capitale straniero. Si tratta in particolare degli apporti provenienti dalla sempre più nutrita colonia di mercanti e imprenditori britannici legati al grande circuito degli scambi internazionali, a cui si aggiungono progressivamente nuclei consistenti di svizzeri, tedeschi, scandinavi e americani, che investono nel settore creditizio e industriale, in particolare tessile, oltreché naturalmente nei traffici marittimi. Nel corso dell’arco di tempo considerato, l’economia messinese è interessata dall’alternarsi di fasi di crescita, che l’autore richiama nel titolo del libro con la definizione di ?ultimo splendore?, e momenti di arretramento per avviarsi, a cavallo tra Ottocento e Novecento, ad una lenta decadenza che il terremoto accelera e rende irreversibile. Alla vigilia della Grande Guerra la città, gravemente danneggiata sotto il profilo materiale e demografico e impoverita socialmente dall’esodo delle forze economicamente più dinamiche, in primo luogo i folti gruppi imprenditoriali stranieri, assume ?i panni dimessi di una città in attesa dell’intervento dello Stato? (p. 132).
Nella parte conclusiva il libro propone inoltre l’analisi dei modelli di imprenditorialità, dei comportamenti di investimento, delle reti di relazioni comunitarie e d’affari, dei contatti personali e dei legami matrimoniali espressi rispettivamente dalla famiglia Grill, mercanti-banchieri presenti a Messina nel corso di tutto l’Ottocento, e dalla dinastia degli Eaton, mercanti-imprenditori stanziati nella città a partire dagli anni immediatamente postunitari e ancora attivi all’alba del secolo seguente.

M. Elisabetta Tonizzi